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Edizioni dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto

Senza alcuna pretesa di esaustività diamo l'elenco delle edizioni dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto citate dalle fonti.
L'opera è composta da tre parti, corrispondenti alla descrizione del centro-nord Italia, a Roma e al tragitto tra Roma e Napoli, le quali sovente hanno datazioni autonome e non corrispondenti, creando un po' di aleatorietà sulla data da indicare. Ci siamo affidati alle indicazioni che ricorrono più spesso ed al buon senso.

Dopo le primissime pubblicazioni di cui si è detto nella pagina dedicata alle stampe antiche con vedute di città dello Scoto (3 latine -1600, 1601, 1610- ed 1 italiana -1610-), Francesco Bolzetta, libraio ed editore padovano attivo per più di mezzo secolo, ripropose la prima guida per il viaggio in Italia nel 1615, avvalendosi della stamperia di Domenico Amadio. Sul frontespizio si legge Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Andrea Scoto. Perpetuò, quindi, l'errore di attribuzione ad Andrea Scoto, introdotta nel 1610, in questa e nelle altre edizioni di Vicenza del 1622 e del 1638. Anche nel 1629 e 1642, questa volta però stampate principalmente a Padova, lo sbaglio persistette.

Nel 1642 licenziò una nuova edizione dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto con volumi ricchissimi di stampe antiche con vedute di città, incrementate da scorci di edifici notevoli; il Cremonini nel suo "L'Italia nelle vedute e carte geografiche" elenca ben 168 incisioni.
Trovano una rappresentazione le città di Trento, Treviso, Venezia, Padova, Abano terme, Battaglia terme, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Crema, Serravalle (Vittorio Veneto), Palmanova, Udine, Belluno, Milano, Como, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Pisa, Siena, Imola, Faenza, Cremona, Mantova, Ferrara, Ravenna, Forlì, Bertinoro, Cesena, Rimini, Pesaro, Fano, Fossombrone, Nocera, Ancona, Loreto, Spoleto, Lucca, Genova, Camerino, Acquapendente, Nettuno, Fermo, Urbino, Perugia, Assisi, Ascoli, Orvieto, Roma, Torino, Asti, Vercelli, Casale Monferrato, Mirandola, Tortona, Terracina, Fondi, Gaeta, Mola, Napoli, Pozzuoli, Frascati, Velletri, Tivoli, Viterbo, Caiazzo, Sulmona, Taranto, Aquila, Gallipoli, Palermo, Messina, Catania, Trapani, Cagliari.

L'ultima volta che Bolzetta si cimentò nell'Itinerario d'Italia dello Scoto fu nella sua Padova nel 1649 nella stamperia di Giulio Crivellari, arricchendo il volume con quasi 190 tavole complessive.

udine nello scoto
A Francesco Bolzetta successe nel lavoro di editore e libraio padovano Matteo Cadorin, chiamato il “Bolzetta” essendosi imparentato con la famiglia di Francesco.
Il Cadorin licenzierà altre edizioni della richiestissima guida dell'Itinerario d'Italia dello Scoto ad iniziare dal 1654 nella quale l'erronea attribuzione della paternità ad Andrea Scoto verrà corretta col nome di Francesco Scoto e nella quale aggiungerà nel titolo le descrizioni della Sicilia e di Malta.



Proseguì, sempre stampando a Padova, nel 1659 con almeno due edizioni distinte, quindi nel 1669, nel 1670 e nel 1672, quest'ultime pubblicazioni hanno un apparato iconografico più ricco delle altre.

Giacomo Cadorin, erede di Matteo, nel 1688 stampò l'ultima edizione padovana dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto della famiglia Cadorin, riconoscibile per l'aggiunta “In Padova per Matteo Cadorin” nella parte bassa delle raffigurazioni di città.

Rimanendo in ambito veneto, a queste uscite di Padova fecero concorrenza quelle di Venezia di Pietro Brigonci, riconoscibili dal formato quadrato delle stampe antiche con vedute di città, quindi un po' più corte delle tavole padovane. La sua prima edizione dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto fu nel 1665 ed aveva il testo ripreso dalla pubblicazione del Cadorin del 1659 la quale ampliava il racconto al Friuli, alla Sicilia, a Malta, al Lazio e alla Terrasanta, quindi nello stesso anno in una ristampa inseriva anche delle tavole su questi territori.
Nel 1670, 1673, 1676 e 1679 si collocano le altre edizioni del Brigonci, tutte veneziane, tutte col titolo immutato Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Francesco Scoto, tutte arricchite da poco meno di quaranta stampe antiche con vedute di città.

particolare di bologna nello scoto
Nel seicento il grande polo dell'editoria, oltre all'area veneta con Venezia in testa, era rappresentato da Roma ed è qui che nel 1650, anno giubilare, l'editore Filippo de Rossi, uno dei figli di Giuseppe de Rossi, capostipite della grande famiglia di editori romani, licenziò per la prima volta l'Itinerario overo Nuova Descrittione de' Viaggi Principali d'Italia, basato sul testo dell'ultima edizione del Bolzetta del 1649, emendandola dell'errore di attribuzione ad Andrea e riportandola a Francesco Scoto, nonché aggiungendovi la descrizione di Genova, Savoia, Piemonte e delle isole di Sicilia, Malta, Sardegna e Corsica.


Le stampe antiche con vedute di città sono 19 a cui si aggiunge la cartografia dell'Italia, risultano leggermente più curate in alcuni dettagli secondari ed hanno in alto l'indicazione “a fog.” seguita dal numero di pagina (Roma e l'Italia escluse).

Bisognerà attendere fino al 1669 perché nella Città Eterna si riproponesse una nuova edizione dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto.

milano nello scoto
Questa volta l'intraprendenza fu dei fratelli Michelangelo e Pier Vincenzo de Rossi, i quali aggiunsero rispetto alla pubblicazione di Filippo de Rossi cinque lastre.
In seguito preferirono attendere l'appropinquarsi dell'anno giubilare prima di rimettere in circolazione la guida dello Scoto, che oramai contava tante primavere e un'offerta alternativa concorrenziale, prima nel 1699 e, a grande richiesta, anche nel 1700, inserendo 25 incisioni, antiporta esclusa.

Nel 1717 lo stamparono nuovamente senza variazioni, prima di vendere a Fausto Amidei le lastre che avevano fatto incidere appositamente riproponendo i modelli milano nello scoto edizione amideiconsueti, ma con maggiore cura nei segni, nei giochi di luci ed ombre, nei particolari più minuti.

A Roma Fausto Amidei, mercante di libri al Corso, fece stampare da Antonio de Rossi nel 1737 la prime delle sue tre edizioni dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto.
Le altre furono nel 1747 nella stamperia del Bernabò e Lazzarini e nel 1761 nella stamperia di Generoso Salomoni. Questa resterà l'estrema edizione dell'Itinerario d'Italia dello Scoto.


L'Itinerario d'Italia era nato fuori dal Bel Paese, ma in Italia aveva conosciuto il pieno sviluppo, la diffusione e l'inserimento delle stampe antiche con vedute di città; tuttavia anche all'estero vi furono alcune edizioni.

Edizioni dell'Itinerario dello Scoto edite fuori Italia

La prima da menzionare, benché senza successo, è certamente quella del 1620 voluta dallo stesso Francesco Scoto che sulla scia della felice accoglienza avuta dal suo libro venti anni addietro si cimentò in un ampliamento, raccontando anche degli stati tedeschi. Il volume in latino fu intitolato Itinerarii Italiae, Germaniaeque libri 4. Ad haec iter Galliae et Hispaniae edito a Colonia da Bernardi Gualtheri. Probabilmente l'opera non incontrò il favore del pubblico anche per l'assenza di stampe antiche con vedute di città, che non furono previste nemmeno nel 1625, anno giubilare, quando Andrea Scoto, morto il fratello maggiore Francesco, ripropose la guida per i viaggi in Italia rivolgendosi ad Anversa sempre all'officina Plantiniana. Egli ritornò al modello consueto concentrandosi solo sulla Penisola, ma avvalendosi del testo ampliato da Girolamo Giovannini da Capugnano per l'edizione di Vicenza di Bolzetta e Bertelli del 1601; infatti nel frontespizio si dichiara Itinerarii Italiae rerumq[ue] romanarum libri tres: a Francisco Schotto [...] ex antiquis novisque Scriptoribus editi, & ab Hieronymo Capugnano […] aucti. Editio quarta, ab Andrea Schotto [...] recensita. Il fatto stesso che la si collochi come quarta edizione in latino, dopo quelle del 1600 di Anversa, del 1601 e 1610 di Vicenza, evidenzia come la pubblicazione del defunto fratello Francesco Scoto del 1620 fosse vista come elemento estraneo.
Anche questo libro non era dotato di un apparato iconografico ed anche questo non ebbe un seguito.

Un apparato di stampe antiche con vedute di città vi è nella pubblicazione di Amsterdam del 1655 dal titolo Andreae Schotti Itinerarium Italiae stampato da Iodoco Janssonio, figlio del celebre Jan Jansson che si impose con le sue pubblicazioni di cartografia nella prima metà del seicento in tutta Europa.

piacenza nello scoto
Le diciotto tavole di questa edizione sono facilmente riconoscibili dalla scritta in lastra “fol.” seguita dal numero di pagina, particolare che era stato pensato anche dal de Rossi per la sua edizione del 1650.
Malgrado il volume fosse stato messo in circolazione da un editore tanto rilevante e fosse sufficientemente arricchito da tavole con vedute di città italiane, restò senza sviluppi.


Probabilmente non gli si volle dare seguito, preferendo puntare su un altro prodotto di casa Jansson la Nova et accurata Italiae Hodiernae descriptio ricca di 67 piante o vedute di città oltre alle più di trenta carte geografiche. Inoltre è proprio di due anni dopo (1657) l'uscita della sontuosissima Illustriorum Italiae Urbium Tabulae, ampiamente debitrice della impareggiabile Civitates Orbis Terrarum. La piccola guida dello Scoto potrebbe essere rimasta soffocata da tali opere in un mercato che vedeva altri concorrenti su una fascia più economica come il Mercurius Italicus del Pflaumern o media come l'Itinerarium Italiae Nov-Antiquae di Martin Zeiller.


Da menzionare, ma mancanti di un reale interesse, sia perché prive di un apparato iconografico, sia perché rimaste isolate, sono l'edizione francese di Parigi del 1628 il cui frontespizio recita Histoire de l'Italie contenant la description de ses singularitez. Par M.es François Schottus […] Et André Schottus edita da Claude Collet, preceduta l'anno prima dall'Histoire de L'Italie, ou la Description de ses singularités, par François Schottus traduite du latin par Claude Malingre sempre stampata a Parigi.

scoto
A Londra nel 1660 col titolo Italy in its original glory, ruine, and revival being an Exact survey Of the Whole geography and history Of That famous country, With the Adjacent Islands of Sicily, Malta, &c. And whatever is Remarkable in Rome (The Mistress of the world) And all those Towns and Territories mentioned in Antient and Modern Authors. Translated out of the Originals for General Satisfaction, by Edmund Warcupp apparve l'unica edizione inglese dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto in un formato tutt'altro che tascabile, essendo in-folio, e con una antiporta raffigurante lo stesso Ercole con la nodosa clava mentre regge la pelle di leone col titolo usata dal Cadorin per le sue pubblicazioni dell'Itinerario d'Italia dello Scoto.




Occasionalmente qualche fonte cita altre edizioni, ma non abbiamo avuto modo di verificarle, così da non poter dire se si tratti di errori o se le abbiamo dimenticate.




Stampe Antiche

di Davide Biffis

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