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Riconoscere le carte di Mercatore

Riconoscere le carte di Mercatore è immediato. Che si tratti di una carta continentale, piuttosto che dei dettagli di una regione, molti elementi si ripetono, altri girano attorno a poche varianti.
Tutto ciò rende tutt'altro che complesso riconosce le carte di Mercatore.

Come era normale all'epoca, il rame si usava tutto, quindi la battuta lasciata in sede di stampa è immediatamente esterna al primo segno di incisione. Nel riquadro che avvolge la carta geografica sono indicati i valori dei meridiani e dei paralleli e una loro suddivisione ulteriore tramite una cornice minore più interna.


Il fondo del territorio raffigurato è lasciato bianco, non ci sono elementi di riempimento, decorativi o qualche segno che dia la sensazione di completezza o che crei dei dislivelli, pertanto i fiumi sembrano scorrere sempre in pianura, tranne i pochi che, limitatamente alla sorgente, hanno un minimo tratto in montagna.

I territori limitrofi alla zona di interesse oggetto di rappresentazione più di qualche volta sono trascurati almeno in parte; Mercatore vi indica qualche sparuto centro urbano, qualche elemento geografico che possa riguardare la parte completamente descritta. Se possibile in questi spazi vuoti dà sfogo alla propria bravura calligrafica, oppure inserisce il cartiglio o la scala di miglia.


Le città sono mostrate a castelletto se rilevanti o col semplice cerchietto in tutti gli altri casi. I nomi degli oggetti raffigurati, siano essi città, o valli, o boschi, o fiumi, o regioni, o stati, sono posizionati con intelligenza, lasciando le giuste spaziature in maniera da non creare aree troppo dense ed altre vuote ed adoperando caratteri differenti per tipologia e grandezza.
I centri abitati, i fiumi, i toponimi lungo le coste sono in corsivo, mentre, ad esempio, in stampatello i nomi degli stati.

Negli angoli bassi o a destra o a sinistra appare la firma: Per Gerardum Mercatorem Cum Privilegio.

Rispetto alle produzioni murali della prima parte della vita di Mercatore balzano in evidenza due differenze: la scomparsa delle tabelle che potranno essere relegate nel retro del foglio e l'espulsione di quasi tutti quegli elementi di fantasia che affondavano la loro essenza del periodo medievale.

Aspetti geografici nelle carte di Mercatore

Anche gli aspetti geografici nelle carte di Mercatore ripetono architetture sempre uguali da una mappa all'altra.

Le montagne hanno una forma unica che permette di riconoscere le carte di Mercatore solo dai rilievi: di solito sono strutturate a file anche molto lunghe, raramente a gruppi compatti, persino nel pieno delle Alpi; generalmente non presentano grandi diversità di grandezza o quota e si caratterizzano per avere in ombra il lato a est.
La loro forma è a cono di talpa, con le pendici che verso la cima, sempre arrotondata e a volte doppia, si verticalizzano.


I corsi d'acqua hanno una grande rilevanza nelle mappe di Mercatore, infatti egli predilige interrompere una catena montuosa per segnare un fiume, piuttosto che rendere l'idea di un'area di piena montagna o collina e poiché le linee d'acqua le fa scorrere sempre in pianura, ne risulta un isolamento dei rilievi che dal nulla si innalzano. I fiumi hanno un andamento simile ad arterie, ricco di flessuosità, con anse e curve.

aspetti geografici
I fiumi hanno un andamento simile ad arterie, ricco di flessuosità, con anse e curve.
Iniziano con un unico segno sottile che rapidamente si sdoppia e si allarga man mano che il corso d'acqua avanza.

I boschi sono segnalati con alberi a volte isolati e a volte raggruppati, più secondo gli spazi grafici che la realtà geografica e si segnalano per la sproporzione rispetto alle montagne che dagli alberi sono quasi sopravanzate.


Tuttavia il connubio tra alberi e monti è felice e rende con ottimo realismo l'idea di zona silvestre.


Le coste mantengono l'andamento conosciuto, Mercatore non sente la necessità di creare seni, promontori, golfi ininterrotti. Il mare è il solo elemento ove può trovare spazio l'immaginazione: qua e là si può incrociare qualche vascello, qualche pesce.

Per riempire lo spazio marino vi sono due possibilità: o un fitto puntinismo, oppure uno spezzettato tratteggio solo orizzontale avente una struttura a zig zag che simula le onde, creando un effetto elettrico.

Questo secondo impianto mette in grado di riconoscere le carte di Mercatore, essendo suo tipico. Le distese marine sono gli ambiti ove Gerardo può dare sfoggio della propria abilità grafica, con scritte ricchissime di volute e spirali di estrema eleganza.
Infine i laghi che se abbastanza ampi ripropongono nelle acque la stessa composizione grafica del mare.

I cartigli nelle carte di Mercatore

Infine un accenno ai cartigli nelle carte di Mercatore. Ve ne sono di ogni genere, la sua fantasia in questo campo non ha limiti. Tuttavia mantengono sempre la stessa architettura.

La scritta è inquadrata dentro una cornice, che ci piace pensare di ferro e di cui si vede un certo spessore, la quale si mantiene tendenzialmente piatta. Presenta sempre dei decori o dei fori che simulano il punto ove la cornice si appende alla carta geografica tramite chiodi di cui è visibile la testa.

cartiglio
Attorno a questa struttura piatta che non si mostra solitamente troppo frastagliata, si intrecciano, si attorcigliano, si incastrano, si compenetrano volute, ricci, spirali e ogni sorta di linea curva.


Questo groviglio di ferri, che pare il centro di un immenso cancello, può essere formato da due, tre o anche quattro piani differenti.


A coronare il cartiglio sono inseriti con diletto piccoli vasi o uccelli, putti, rami, frasche o frutta.


Tassativamente obbligatorio che l'impianto sia speculare destra con sinistra, come speculare deve essere la carta geografica al Mondo.

Anche la scala di miglia può essere contornata da apparati simili, anche se molto semplificati.

Oggi tali arzigogoli rallentano l'occhio ammirante nello sfoglio dell'atlante, ma non furono loro la causa del procedere lento dell'Atlas di Mercatore.

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di Davide Biffis

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