Gutenberg l'inventore

Johannes Gutenberg, l'inventore della stampa a caratteri mobili, è l'artefice della rivoluzione nella comunicazione che nel XV secolo conobbe la società europea. La stampa è riconosciuta a pieno titolo come la più importante invenzione del secondo millennio; Gutenberg oggi viene, dunque, considerato uno dei grandi personaggi dell'epoca rinascimentale.

La circolazione dei libri stampati fu uno strumento fondamentale della rinascita culturale dell'Europa cinquecentesca. Fino alla metà del quattrocento scrivere era un privilegio concesso a pochi: era una prerogativa dei monaci amanuensi, dei nobili e di quei pochi borghesi che avevano ricevuto un minimo di istruzione.
Anche leggere era un privilegio riservato a una cerchia molto ristretta. L'invenzione della stampa fu una vera rivoluzione perché contribuì alla diffusione dell'alfabetizzazione. Fu grazie all'invenzione di Gutenberg se i libri cominciarono a circolare su larga scala, diventando più facilmente reperibili ed a costi molto inferiori.

Johannes Gutenberg portò un rinnovamento di dimensioni epocali, rivoluzionando per sempre il mondo, prima in ambito europeo, quindi mondiale.


Quante idee, opinioni, credenze non si sarebbero potute diffondere senza la caparbia ricerca di una metodologia che semplificasse la produzione libraria portata a vanti da Gutenberg. La riforma luterana probabilmente fu tra i primissimi movimenti di idee che seppe utilizzare la nuova tecnologia, senza la quale forse non avrebbe potuto diffondersi.

Come sempre avviene, le grandi innovazioni, le grandi scoperte sono rese possibili da grandi uomini se questi hanno la fortuna di nascere o la possibilità di vivere in zone che favoriscano, o quanto meno rendano possibile, lo sviluppo delle idee.

La Germania di Gutenberg

I territori del Sacro Romano Impero, corrispondenti a grandi linee all'attuale Germania, nella seconda metà del trecento vedevano una situazione di parziale vantaggio. L'Europa più evoluta, più interconnessa aveva dovuto subire nel XIV secolo una profonda crisi manifestatasi in molteplici ambiti.

Il primo fu demografico, causato dai ripetuti episodi di peste nera, la quale divenne l'emblema del trecento con i milioni di morti che trascinò con sé, tanto da essere raccontata anche nel Decamerone; quindi vi furono difficoltà economiche con sorprendenti fallimenti come quelli dei banchieri Peruzzi e Bardi; si susseguirono diffuse e violente rivolte sia urbane, sia soprattutto contadine; infine si palesò l'affanno della Chiesa nel gestire i movimenti ereticali e i rapporti con i nascenti Stati Nazionali.

Il Sacro Romano Impero era rimasto parzialmente estraneo a questa realtà e in alcune aree nord orientali aveva persino visto un aumento delle produzioni alimentari e dei commerci.

Le radici culturali di Gutenberg

L'uomo del tardo trecento, colpito dall'esasperazione dei conflitti sociali, dalle calamità naturali, dal contrasto tra la morale tradizionale e le nuove esperienze, è spinto verso la modernità, ma la teme; si sente più libero di criticare, ma resta ancorato alle certezze acquisite.
E' un uomo di passaggio che vive in una società estremizzata e contraddittoria, tra schiere di miseri che osano ribellarsi e strati superiori della società che gareggiano in liberalità e sfarzo tra banchetti, tornei, cacce.

Anche l'arte vive questa antitesi con le inquietudini legate al tema della morte e della sofferenza che si esplicita nella frequente rappresentazione della “Danza macabra” e “Il trionfo della Morte”, ai quali si contrappongono i temi della “Fontana della giovinezza” o del “Paese di Cuccagna”.

In architettura le linee del gotico si complicano, si esasperano, dimostrando la fine di un movimento dopo più di due secoli di costruzioni, che piano piano lascerà il posto a un nuovo stile architettonico. Le vetrate delle Cattedrali, che per lungo tempo avevano sostituito i libri nella diffusione del sapere attraverso le raffigurazioni sulle vetrate istoriate, resteranno a memoria di questi uomini.

Nelle manifestazioni letterarie i mistici, i predicatori, i cronachisti si vedono affiancati dai poeti che sviluppano temi amorosi o burleschi. In Italia il secolo si apre con l'Inferno dantesco, ma si articola con le Novelle boccaccesche.

Nelle espressioni artistiche e culturali trecentesche, tuttavia, maturano i germi di quell'esplosione che inizierà a manifestarsi pienamente già dai primi del secolo successivo e che porterà a grandiose conquiste intellettuali, tecnologiche, morali, geografiche le quali lanceranno l'Europa alla conquista, colonizzazione, europeizzazione di ampie parti del Pianeta.

Johannes Gensfleisch von Gutenberg, nato a Magonza al lumicino del trecento, è un uomo che viene da questa realtà, ma che finirà per essere un ottimo esempio di intraprendente uomo rinascimentale.