PIAZZA DE S. MARCO DI VENETIA.
- Epoca: 1640
- Misure: 31 x 21 l'incisione; 35,1 x 33,6 il foglio
- Prezzo: 270 euro
- Codice: (297)
Stampa antica con la piazza di San Marco a Venezia, osservata dalla laguna, incisa per l'Itinerarium Italiæ Nov-antiquæ, opera scritta da Martin Zeiller, compilatore con una produttività senza pari, ed edita a Francoforte sul Meno da Matthäus Merian il vecchio.
Il cuore nobile di Venezia è attraversato da aristocratici con il loro seguito e mendici, da portatori d'acqua e mercanti, tutti sovrastati dalle celeberrime architetture che si affacciano sulla piazza incorniciate dalle colonne col leone di San Marco e San Todaro che uccide il drago e dominate dal campanile all'epoca ancora slanciato sulla cui cuspide svetta l'Arcangelo Gabriele.
Matthäus Merian il vecchio (1593-1650) è stato un capace incisore svizzero nato a Basilea, ma affermatosi professionalmente a Francoforte sul Meno dove ebbe modo di lavorare nella bottega fondata da Theodor de Bry, incisore ed editore conosciuto soprattutto per la “Collectiones Peregrinationum in Indiam Orientalem et Occidentalem”, opera che occupa un posto importante tra le pubblicazioni di fine cinquecento principalmente per le illustrazioni circa i primi tentativi di colonizzazione del nord America da parte degli Inglesi.
Impiegato come incisore, Merian si segnalò, tanto da sposare Maria Magdalena de Bry, figlia di Johann Theodore de Bry, forse insieme al padre tra i migliori incisori a bulino olandesi, e dal 1625 circa da prendere in mano l'azienda, dandole un notevole incremento ed occupandosi in particolare dello sviluppo dei libri di topografia e di viaggi.
Nella bottega ora “Merian” lavorarono anche i figli Kaspar e soprattutto il quotato Matthaeus il giovane, i quali dopo la morte del padre proseguirono con immutato successo la gestione dell'attività che continuò fino al 1727. Tra le opere che furono edite da Merian troviamo titoli eterogenei relativi all'alchimia, agli emblemi, alla medicina, alle scienze naturali, alla teologia, all'arte militare, ma le più ragguardevoli concernono la geografia e l'illustrazione di città. In particolare nel 1638 stampò la "Neuwe Archontologia cosmica, das ist, Beschreibung aller Kaÿserthumben, Königreichen und Republicken der gantzen Welt" opera sulla descrizione del Mondo già uscita dieci anni prima con una veste modesta che Merian rivoluzionò arricchendola con 98 tavole alcune delle quali a doppio foglio.
L'Archontologia conobbe altre quattro edizioni fino al 1695 con testo o in latino o in tedesco, non omogenee per numero e tipologia di incisioni inserite.
Due anni dopo nel 1640 uscì da casa Merian l'Itinerarium Italiæ Nov-antiquæ scritto da Martin Zeiller il quale affiancò Matthäus il vecchio nella stesura della collana che costituì il maggior e più ambizioso sforzo tipografico del Merian e dei suoi eredi: le Topographiæ Germaniæ, sedici volumi descrittivi e profusamente illustrati sui territori del Sacro Romano Impero.
Nel 1688 l'Itinerarium Italiæ Nov-antiquæ fu ristampato col titolo Topographiæ Italiæ, vedendosi affiancato concettualmente, pur non facendone parte integrante, alla collana delle Topographiæ Germaniæ che vedrà col figlio Caspar Merian l'aggiunta dei volumi sulla Topographia Galliæ.
Il foglio di questa eccellente ed importante stampa antica di piazza San Marco a Venezia si presenta conservato in maniera buona, ha margini ampi, regolari e sani; in quello inferiore un tassello nel retro all'altezza della piega editoriale ferma l'inizio di alcune lacerazioni. Strepitosa la coloritura, certamente posteriore, che rende il candore della pietra d'Istria dei palazzi veneziani.