HISPANIAE VETERIS DESCRIPTIO
- Epoca: 1608
- Misure: 48,1 x 37,1 l'incisione; 50,3 x 40,6 il foglio
- Prezzo: 850 euro
- Codice: (413)
Ad un primo sguardo questa carta geografica della Spagna antica intitolata “Hispaniae veteris descriptio” potrebbe essere attribuita al lavoro del sommo Abraham Ortelius, tuttavia la presenza di pieghe e la carta sottile rivelano che si tratta della molto più rara copia del gesuita fiammingo Andreas Schott che fu stampata a Francoforte sul Meno e raccolta nel Hispaniae illustratae seu rerum Urbinumq[ue] Hispaniae, Lusitaniae, Æthipiae et Indiae Scriptores varii importante opera storica in quattro volumi del 1603-1608 concentrata sulla Monarchia Spagnola.
Il lavoro cartografico di Ortelio, sicuramente il più conosciuto tra gli autori di carte geografiche del cinquecento, è basato sulla grande carta geografica della Spagna di Carolus Clusius del 1571 con l'inserimento delle conoscenze tramandate dai più celebri storici di epoca romana. Andreas Schott ne ricalca completamente la struttura, con solo qualche dimenticanza, mantenendo il territorio spagnolo e portoghese come si presentava durante il periodo dell'Impero Romano, diviso nelle tre grandi provincie romane: l'Hispania Tarraconensis, l'Hispania Baetica e la Lusitania.
Anche la forma delle tre cartelle è mantenuta: l'angolo basso di destra è occupato da un dettaglio della costa tra Gibilterra e Cadice e da un lungo elenco di popoli, città ed elementi geografici di cui non si conosceva la posizione, stampato su un apposito foglio, poi incollato; nell'altro angolo viene riproposta, vuota, la cartella che Ortelio aveva riempito con il privilegio, l'anno e la dedica. Il titolo “Hispaniae veteris descriptio” è rimasto identico.
Andreas Schott era il fratello minore, ma all'epoca più conosciuto, di Franz Schott autore della prima guida turistica in assoluto per visitare l'Italia che tante edizioni conoscerà lungo tutto il seicento e parte del settecento. Inoltre, che Andreas Schott abbia potuto copiare la carta geografica della Spagna di Ortelio non stupisce giacché i Plantin, editori delle carte orteliane, erano stati gli stampatori di alcune sue opere.
Buon esemplare, privo di difetti evidenti. Una parte trascurabile del margine di sinistra è stata integrata, essendo mancante in origine per permettere al foglio di meglio piegarsi all'interno dell'Hispaniae illustratae, volume di appartenenza. Nel retro due piccoli tasselli fermano un accenno di lacerazione nell'incrocio delle pieghe editoriali ed uno chiude un foro di tarlo. Per il resto carta geografica con buoni e sani margini, ottima inchiostratura e decorativa coloritura non dell'epoca.
Inseriamo due ingrandimenti della rara “Hispaniae veteris descriptio” di Andreas Schott: