MAIORICA
- Epoca: 1620
- Misure: 14,8 x 10,8 l'incisione; 22 x 32 il foglio
- Prezzo: 180 euro
- Codice: (145)
Rudimentale carta geografica di Maiorca intitolata “Descrittione dell'isola di Maiorica” incisa dal veneto Girolamo Porro, buon disegnatore ed abile intagliatore in rame, per L'Isole più famose del Mondo, opera geografica di Tommaso Porcacchi, nato a Castiglione Fiorentino nel 1532, ma lungamente vissuto a Venezia dove esercitò con successo e costanza l'attività di scrittore, traduttore e curatore editoriale.
Maiorca, come suggerisce il nome la maggiore delle isole Baleari, fu disegnata avendo come modello la “De Maiorica insula” incisa da Ferrando Bertelli attorno agli anni sessanta del cinquecento, carta che costituisce la prima rappresentazione in assoluto dell'isola, incisa su un disegno ignoto.
Rispetto al modello del Bertelli, che vide lungo la seconda metà del XVI secolo alcune derivazioni, oggi tutte estremamente rare, con piccole varianti, il Porro scelse di ruotare Maiorca distendendola con il nord in alto per meglio assecondare lo spazio nel foglio ed introdusse numerosi, vari e fantasiosi pesci nel mare, esaltando l'esoticità di un'isola non lontana, ma poco nota, giacché la sua raffigurazione, speculare rispetto al reale, rimane stravagante.
“L'Isole più famose del Mondo” apparve in principio nel 1572 e fu concepita avendo come modello gli isolari rinascimentali, tuttavia ampliandoli alle nuove scoperte e ad alcune realtà geografiche come penisole o continenti, descrivendoli geograficamente ed antropologicamente. L'opera conobbe parecchie edizioni, riconoscibili da alcune piccole differenze editoriali quali la forma della caratteristica greca nella parte superiore del foglio; il nostro esemplare con la “Descrittione dell'isola di Maiorica” risale a “L'Isole più famose del Mondo descritte da Thomaso Porcacchi da Castiglione Arretino” stampato a Padova dai fratelli Paolo e Francesco Galignani nel 1620 e dedicato all'illustrissimo e reverendissimo monsignor Giovanni Francesco Morosini, Abate di Leno, Abbazia oggi scomparsa.
Il foglio è in invidiabile stato di conservazione e con una elegante coloritura che lo rende assai decorativo.