PHÆNOMENA
- Epoca: 1742
- Misure: 57,8 x 49,5 l'incisione; 68,4 x 55,2 il foglio
- Prezzo: 700 euro
- Codice: (4)
Importante stampa antica celeste delineata da Johann Doppelmayr per il suo Atlas Coelestis edito a cura degli Eredi Homann a Norimberga.
Il foglio è organizzato con al centro il Sole attorno al quale lentamente rivoluziona la Terra, in uno schema utile ad illustrare come l'inclinazione dell'asse terrestre sia causa del susseguirsi delle stagioni. Il nostro pianeta è delineato in dodici posizioni che simulano anche la rotazione terrestre, grazie alla quale compare la California disegnata come un'isola, idea che nel secolo prima del Doppelmayr era ampiamente diffusa. Subito sopra due putti reggono il panno sul quale si legge la spiegazione di questa prima figura.
Ai lati e sotto sette circonferenze danno forma ad altrettante teorie planetarie, molte delle quali oggi sono totalmente dimenticate: a sinistra dall'alto vi è il sistema planetario di Tolomeo, di Plutarco e di Jacopo Coccæi; in basso quello dell'inglese Guilielmi Gilberti; a destra dal basso di Sebastiano Clerici, di Porfirio e di Platone.
Abbelisce tutta la composizione l'allegoria in alto col carro del Sole, accompagnato da putti con fiaccole e fiori, che corre verso la Luna, la quale sembra sprofondare sempre più tra le nuvole alla ricerca del buio. Subito sopra inserito in un nastro il lungo titolo recita: Phænomena circa quantitatem dierum artificialium et solarium perpetuo mutabilem, ex Hypothesi copernicana deducta, cum aliis, tam Veterum, quam recentiorum Philosophorum, Systematibus mundi notabilioribus exhibita
Questo esemplare presenta la consueta coloritura originale con alcune integrazioni ed è stato nell'ottocento inserito nuovamente in un atlante, forse in quanto il suo di origine era andato danneggiato; in effetti il foglio si trova rifilato all'altezza della battuta del rame ed unito totalmente ad un ampio foglio ottocentesco che porta ancora la numerazione manoscritta quale settima pagina della nuova opera.
L'Atlas Coelestis è stato il lavoro più famoso di Johann Doppelmayr, se non una tra le opere più curate esteticamente in ambito astronomico del settecento. Esso è costituito da 30 tavole dedicate alla spiegazione e raffigurazione del cielo e dei suoi fenomeni conosciuti, le quali erano state incise negli ultimi quarant'anni per essere inserite nei diversi atlanti di Johann Baptist Homann col quale Doppelmayr ebbe ottimi e duraturi rapporti.
Ecco gli ingrandimenti per meglio apprezzare questa carta celeste di Johann Doppelmayr: