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Gli ultimi anni di Gutenberg

Negli ultimi anni di vita a Gutenberg, persa la sua tipografia, rimase solo da provare a ricominciare attraverso l'avvio di una piccola stamperia presso la sua casa, la corte di Gutenberg. Non si sa con certezza che cosa stampò dopo la Bibbia, forse un dizionario di latino.

Con la sua piccola stamperia Johannes Gutenberg non poteva certamente fare concorrenza a Fust e Schöffer; così la delusione e l'amarezza lo spinsero a condurre una vita sempre più ritirata.

Il 28 ottobre del 1462 un fatto improvviso sconvolse la vita tranquilla degli abitanti di Magonza.
L'esercito di Adolfo II di Nassau assediò la città con l'intento di scacciare l'arcivescovo, peraltro già deposto dal Papa l'anno prima per aver abolito la legge che garantiva alla Chiesa l'esenzione dalle imposte. Ci fu una battaglia molto cruenta nella quale i difensori ebbero la peggio. Così Adolfo II di Nassau divenne il nuovo arcivescovo di Magonza.

In un resoconto dell'epoca si legge: “le strade della città erano ricoperte da un ammasso di cadaveri di uomini e cavalli.” A Magonza, distrutta ed incendiata, furono tolti i secolari privilegi, cosicché venne meno la forza politica di cui godeva.
Il nuovo arcivescovo esiliò dalla città tutti gli oppositori. Anche a Gutenberg toccò questa sorte.

Gutenberg ad Eltville

Scosso per l'accaduto si recò a Eltville, dove si trovava la casa della defunta madre. Nella cittadina renana i fratelli Heinrich e Nikolaus Bechtermünze gli chiesero aiuto per avviare una stamperia. Egli accettò con molto entusiasmo e mise loro a disposizione tutta la sua competenza ed esperienza.

Anche il principe Adolfo di Nassau risiedeva nel castello di Eltville e spesso commissionava nuove opere alla stamperia locale. Naturalmente sapeva che vi lavorava Gutenberg, così smise di essergli ostile e nel 1465 gli concesse di tornare in città.

Il nuovo arcivescovo riconobbe da subito i grandi meriti dell'abile inventore tedesco e con un atto ufficiale lo nominò suo cortigiano. Grazie a questo decreto, Gutenberg ottenne una pensione vitalizia. A corte gli furono concessi molti altri privilegi; poteva vivere nell'agiatezza, non doveva più preoccuparsi di nulla. Le difficoltà economiche erano oramai solo un lontano ricordo.
Tuttavia non poté godere a lungo di questi favori.

Degli ultimi anni di Gutenberg si sa molto poco. Ciò che è certo è che si spense il 3 febbraio del 1468.

La fortuna di Gutenberg

L'inventore della stampa a caratteri mobili fu presto dimenticato, anche a Magonza.

A tutti passò inosservata, o fece comodo così, una preziosa testimonianza scritta, magari per lavare la coscienza familiare, nella prefazione delle Decadi di Tito Livio da parte di Johann, primo figlio di Schöffer scomparso due anni prima, la quale recita: "In Magonza cominciò la meravigliosa arte della stampa, in principio inventata dall'ingegnoso Johann Gutenberg nell'anno1450 di Cristo nostro Signore, e poi con la diligenza, il denaro e il lavoro di Johann Faust e Peter Schöffer di Magonza migliorata e resa durevole".

Gli enormi meriti di Gutenberg vennero ufficialmente riconosciuti solo nel 1741 anche grazie all'opera pubblicata da Johann David Köhler intitolata Apologia dei sommi meriti di Johann Gutenberg, comprovati da documenti ufficiali, il quale completava il percorso intrapreso da Bernhard von Mallinckrodt .
Questo libro contribuì ad affermare nella storia l'importanza e il primato del famoso inventore tedesco.

Fu solamente nel primo ottocento, tuttavia, che gli abitanti di Magonza si resero conto della grandezza del loro straordinario concittadino a cui dedicarono una statua inaugurata nel 1837 che raffigura un Gutenberg nobile nell'aspetto e nell'atteggiamento, con in mano una copia della Sacra Bibbia, il primo libro stampato della storia.

La stampa dopo Gutenberg conobbe una diffusione immediata, quasi che l'uomo europeo la attendesse ansioso.

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