IMP. T. CAES. VESPAS. AVG. P. M. TR. P. P. P.
La raffinata stampa antica mostra l'Imperatore romano Tito con due occhi grandi e seriosi ed un naso sporgente oltre l'elegantissimo elmo da parata.
Il ritratto è circondato dall'epigrafe IMP[erator]. T[itus]. CAES[ar]. VESPAS[ianus]. AVG[ustus]. P[ontifex]. M[aximus]. TR[ibunicia]. P[otestas]. P[ater]. P[atriae]. e nella parte inferiore dai versi che Magno Ausonio gli dedicò nella sua opera con declamazioni ad alcuni cesari: Felix imperio, felix brevitate regendi, Expers civilis sanguinis, orbis amor. Unum dixisti moriens te crimen habere: sed nulli de te, non tibi credidimus. (Felice dominio, benedetto dalla brevità del governo, immune da guerre civili, amore del genere umano. Dicesti morendo di portare un solo crimine: ma su ciò che dici, noi non ti abbiamo creduto.)
La stampa antica con il ritratto dell'Imperatore Tito deriva da un disegno di Antonio Tempesta, è rifilata al riquadro più esterno ed è stata incollata su un foglio settecentesco per ricostruirne i margini.