Stampe antiche di Francesco Perrier

Le stampe antiche di Francesco Perrier qui presentate provengono da un'opera che segnò un punto di inizio per lo studio delle statue nelle antichità classiche, compiendo una prima selezione.
Le "Segmenta nobilium signorum et statuarum quae temporis dentem invidium evasere Urbis æternæ ruinis erepta" costituiscono una raccolta delle cento sculture stimate più interessanti delle collezioni romane e furono destinate ad un successo non solo commerciale, ma anche di critica, generando un interesse per l'argomento e una prima messa a punto dei canoni estetici del periodo.

La fortuna derivò anche da una sapiente incisione per la creazione delle stampe antiche di François Perrier, il quale ideò di prassi due piani contrapposti: nel primo viene posto il soggetto evidenziato con un tratteggio deciso che si articola con zone bianche a sottolineare la forma, i muscoli; il secondo raccoglie lo sfondo e per contrasto è ottenuto con un incidere leggero spesso con solchi lunghi per ambientare la statua senza schiacciarla. Le statue, inoltre, sono umanizzate tramite la definizione pittorica del volto che non viene lasciato con la fissità tipica del marmo.
Le stampe antiche di François Perrier ebbero un seguito nel 1645 con la pubblicazione di ulteriori cinquanta tavole (Icones et Segmenta illustrium e marmore tabularum quae Romae adhuc extant) con le quali si completò il decennio di visite e studi dell'abile incisore francese a Roma. Cinque anni dopo all'età di sessant'anni François Perrier si spense a Parigi.

statua