Stampe antiche con fiori del Weinmann

Le stampe antiche con fiori di Johann Wilhem Weinmann sono giudicate tra le più affascinanti del settecento. Riconoscibili per la magnifica coloritura e per l'incisione tanto attenta da farle apparire quali disegni, le stampe antiche del Weinmann raffigurano fiori e piante di ogni tipologia e continente.

Uomo probabilmente molto convinto dei propri mezzi, esigente se non intransigente, farmacista tedesco trasferitosi in Baviera, Weinmann ebbe grande successo nella sua attività professionale, tanto da potersi dedicare con impegno alla passione per la botanica, all'epoca intimamente legata alla farmacia. All'età di circa cinquanta anni con all'attivo già una piccola pubblicazione iniziò a organizzare quella che sarebbe divenuta una monumentale raccolta di stampe di fiori, indubbiamente per bellezza e cura la migliore del XVIII secolo.

All'inizio la fortuna volle che a bussare alla sua porta giungesse, in viaggio verso Vienna, un giovane destinato a divenire il Van Gogh della botanica: Georg Dionysius Ehret fu incaricato da Weinmann di dipingere 1000 figure di piante al prezzo di 50 talleri vitto e alloggio compreso.

Benché dopo un anno Ehret avesse disegnato già metà delle piante assegnategli, fu allontanato da un Weinmann insoddisfatto per i tempi necessari; il farmacista, sopraffatto più dalla propria inflessibile premura che dalla paziente cura del giovane, impose una ricompensa ben inferiore del pattuito.

Ehret si vide sfruttato senza ritegno e per giunta ebbe la sua firma ignorata nella fase di incisione, benché oggi la bellezza delle stampe antiche con fiori del Weinmann sappiamo a chi si debba attribuire.

Tutte le rimanenti tavole vennero dipinte da altri autori oggi poco noti, giungendo ad un totale di 1025 disegni i quali furono dati a coloro che erano i più abili incisori dell'epoca ad Augsburg, affinché preparassero le lastre al mezzotinto in maniera tale da poterle inchiostrare direttamente a colori, cosa che rappresentava un fatto nuovo per l'epoca, essendo una tecnica innovativa che risaliva alla seconda metà del seicento, inventata dall'olandese Johann Teyler.

Che tale aspetto tecnico fosse tenuto in grande considerazione è indicato dal fatto che nei frontespizi dell'opera che raccoglierà le tavole si indica esplicitamente “Nitidissime aeri incisae […] ac recens inventa arte, vivis coloribus […].

Bartholomäus Seutter, colorista di porcellane, incisore, nonché editore dei suoi lavori, fece sua tale tecnica incisoria, unendo un segno delicato su una grana assai sottile. A lui si affiancò Johann Elias Ridinger, attivo sempre ad Augusta, stimatissimo disegnatore ed incisore soprattutto di animali, e il suo allievo Johann Jacob Haid.

Seutter e Haid  lasciarono sulle lastre le loro iniziali: 373 sono firmate con la “S” e 273 con la “H”.

Tutte le tavole furono completate dalla coloritura a mano: l'unione tra inchiostri colorati e pennellate diede risultati spettacolari tanto da avvicinare molto le stampe antiche di fiori del Weinmann a dei delicatissimi disegni.

Nel 1737 le prime stampe botaniche di Weinmann furono pubblicate a Ratisbona anche col contributo economico del medesimo Seutter sotto il titolo Phytanthoza Iconographia, sive Conspectus Aliquot millium, Tam Indigenarum quam Exoticarum, ex quatuor mundi partibus, longa annorum serie indefessoque studio, à Joanne Guilielmo Weinmanno Dicasterii Ratisbonensis Assessore & Pharmacopola Seniore collectarum accompagnate da un testo bilingue latino-tedesco. L'anno successivo iniziò anche la pubblicazione col testo in olandese.
Nel 1741 Weinmann morì prima che tutte le sue stampe antiche di fiori e piante venissero completamente edite; infatti l'edizione del '37 si completò dopo otto anni e quella olandese solo nel 1748.

La prima pubblicazione si compone di quattro volumi, più uno di indice, organizzati secondo l'ordine alfabetico dei fiori raffigurati.

Nel primo si trovano le tavole dalla 1 alla 275 corrispondenti alle piante con le iniziali A-B; il secondo tomo, uscito nel 1739 ricomincia dalla tavola 276 per concludersi alla 525, coprendo i fiori dalla C alla F; il terzo volume è del 1742 e comprende le tavole dalla 526 alla 775 con le lettere relative alle essenze dalla G alla O ed infine nel 1745 venne edito l'ultimo tomo con le rimanenti tavole dalla 776 alla 1025 con tutto il resto dell'alfabeto.

La numerazione è incisa direttamente in ogni lastra nell'angolo alto di destra, così come i nomi delle piante raffigurate sono posti in basso generalmente al centro.

La Phytanthoza Iconographia è una via di mezzo tra l'erbario utile al farmacista, speziale, botanico e il florilegium, libro sulla bellezza dei fiori soprattutto di quelli ornamentali.
Del primo ha la presenza cospicua di erbe medicinali, la composizione su un solo foglio di più varietà affini e il ricco apparato testuale; del secondo ha la cura del colore e l'attenzione concentrata su stelo e fiore e molto raramente anche sulle radici.

Oltre ai fiori vi sono tavole dedicate ai coralli, ai funghi, alle piante edibili come carota, aglio, cacao e alcune varietà di frutta tra cui fragole, zucche, pere.