Von dem Thier Rhinoceros genannt
Stampa antica con il rinoceronte ripreso dalla notissima rappresentazione di Albrecht Dürer inserita nella Cosmographia Universalis di Sebastian Münster.
Lo sventurato celeberrimo rinoceronte indiano nacque probabilmente alle pendici dell'Himalaya e prima di finire illustrato dal Münster finì ingabbiato presso la reggia del sultano del Gujarat nell'India occidentale. Costui lo donò nel 1514 alla missione dell'India portoghese di Goa, sita alcune centinaia di chilometri più a sud. I santi padri, che di un rinoceronte unicorno non sapevano che farsene, lo imbarcarono per Lisbona credendo di fare cosa gradita al re Manuele I, ma pure al re un bestione alto due metri e del peso di due tonnellate parve più un impiccio che uno stravagante animale da compagnia, sicché lo riciclò come regalo per il Santo Padre Leone X.
Il malcapitato rinoceronte al largo di Genova colò a picco e a Roma ci arrivò solo impagliato.
Tuttavia, capitò che un ignoto artista portoghese facesse uno schizzo del rinoceronte ancora vivo e che questo disegno passasse per le mani del migliore incisore europeo del secolo, Dürer. Egli ne trasse una incisione che pochi anni dopo fu riprodotta da Hans Burgkmair, suo allievo. I fogli stampati ebbero successo, si diffusero e finirono nelle mani di Conrad Gesner che li usò per illustrare il rinoceronte da descrivere nella sua Historiæ animalium e subito dopo in quelle di Sebastian Münster per la sua Cosmographia Universalis.
Avallata dagli autorevoli scienziati svizzeri, la veridicità dell'immagine si fece sempre più intoccabile e quando poi pure Aldrovandi la ripropose a pagina 884 del suo Quadrupedum omnium bisulcorum historia, l'immagine düreriana divenne verbo. In tal maniera quel povero rinoceronte indiano passò alla storia, con il suo occhio rassegnato e la sua corazza da far invidia al più elegante cavaliere rinascimentale.
L'incisione per la Cosmographia del Münster è opera di David Kandel di cui si leggono le iniziali incise nella matrice.
Nella parte superiore del foglio è raffigurato un elefante indiano, tanto robusto da poter trasportare una moltitudine di soldati; l'abbinamento con il rinoceronte nella medesima stampa antica è dovuto alla massima inimicizia che secondo Plinio vi sarebbe tra i due animali, tanto che Manuele I re di Portogallo prima di donare il rinoceronte al Papa lo fece combattere con un elefante: fu uno spettacolo veramente degnissimo e lo sconfitto fu l'elefante.
Il foglio presenta alcuni aloni del tempo nella sua parte alta di sinistra comunque non fastidiosi.