Mercatore a Duisburg
Mercatore a Duisburg, accanto alla consueta attività, poté riprendere a pubblicare carte geografiche, in particolare risale al 1554 una monumentale carta d'Europa in ben quindici fogli che lo fece assurgere a miglior cartografo del tempo.
Come negli altri casi ne è rimasto un solo esemplare a Breslau, tuttavia la carta geografica si può apprezzare, ridotta di formato, senza la cornice decorativa e privata delle svariate tabelle con testo, nell'edizione curata dal figlio Rumold dopo la morte del papà.
L'Europa è nata attraverso l'utilizzo di varie fonti, quali Münster, Gastaldi, Fine, Tschudi e molti altri, fuse non senza difficoltà e con l'incertezza in caso di discrepanze su chi affidarsi, in un'unica scala, in un'unica proiezione, in un'unica orientazione.
A volte il lavoro riuscì ben fatto, in altre zone invece nacquero imprecisioni od errori, difficilissimi da scovare per un cartografo originale, ma pur sempre da tavolino, soprattutto su carte geografiche di grande dimensione quali le continentali o i mappamondi.
Questo a Duisburg fu un anno importante nella vita di Mercatore, in quanto incontrò il più giovane Ortelio a Francoforte, durante una fiera dell'editoria.
Tra i due si stabilì una felice intesa che gioverà in principio soprattutto ad Ortelio. Sarà anche grazie alle indicazioni, al materiale, agli stimoli di Mercatore che giungerà al suo Theatrum Orbis Terrarum, ricambiato poi da Ortelio con l'offerta di visionare le sue migliori carte geografiche da scegliere per l'Atlas.
Per alcuni anni Gerardo fu insegnate nel ginnasio cittadino di matematica e cosmologia, le materie scientifiche a lui più care, nell'ottica di preparazione alla fondanda università, progetto che poi non fu realizzato a Duisburg se non alla metà del secolo successivo.
Mercatore pubblica una carta della Gran Bretagna
Il 1564 fu un altro anno significativo per Mercatore che pubblica una carta della Gran Bretagna in otto rami da lui incisi, basata su precisi disegni pare di Laurence Nowell o John Rudd, la quale diverrà il modello di riferimento per le isole inglesi per circa un secolo, grazie anche ai miglioramenti del Galles e della Scozia.
La Angliae Scotiae Hibernie noua descriptio è una superba cartografia che mostra le isole inglesi dal Mare del Nord.
Mercatore ci inserisce le consuete tabelle fitte di testo contornate da una architettura metallica composta da cornici geometriche con fori per appenderle attorno alle quali si contorcono intrecci riccioluti che saranno sempre la sua inconfondibile firma.
Il mare si presenta a puntini, scelta che in seguito tenderà più di qualche volta ad abbandonare a favore di un più realistico mare ad onde simili a ravvicinate scosse elettriche. L'entroterra è segnato da sparsi cumuli di coni di talpa a volte raggruppati a volte allineati, spesso tutti di medesima dimensione, occasionalmente con un tentativo di proporzionalità.
Siamo comunque ancora lontani da quella forma di montagna che Mercatore userà nel suo Atlas composta da ripide pendici culminanti con una cima principale arrotondata e sporadicamente affiancata da una minore. Delle celebri foreste della Gran Bretagna quasi non c'è traccia, perché Mercatore preferisce dare ampio spazio ai centri urbani che grandi e piccoli costellano il territorio.
La carta delle Isole inglesi fu preparata anche per propagandare la politica religiosa sfuggente della Regina Elisabetta I, che Gerardo interpretava come conciliatoria e tollerante, quindi vicina alle sue idee.
In quello stesso 1564 entrò nella cerchia del duca in qualità di cosmografo di corte. Questo incarico fortunatamente permise a Mercatore, o quanto meno lo convinse, di dedicarsi con maggiore continuità alla cartografia - dovrebbe essere questo il periodo nel quale abbia iniziato il lavoro del suo Atlas - tralasciando altri aspetti quali i teologici che lo avevano sempre attratto, ma dai quali aveva ricavato più guai che soddisfazioni.
Il processo non fu immediato, ma subì una accelerazione quando nel 1569 apparve il più significativo prodotto del suo ingegno: il mappamondo con la proiezione Mercatore.
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