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I giardini di Basilius Besler

I giardini progettati da Basilius Besler nel palazzo vescovile di Willibaldsburg in Eichstätt su commissione del principe vescovo Johann Konrad von Gemmingen erano formati da otto giardini più piccoli.
Non si conosce con precisione dove fossero collocati all'interno del Willibaldsburg, né come fossero articolati. Certamente nascevano all'interno delle fortificazioni del castello in cortili interni , forse raggruppati a semicerchio.

Johann Konrad von Gemmingen diede l'incarico, dopo la scomparsa del primo direttore, Joachim Camerarius il giovane, di continuare i lavori nel suo giardino a Basilius Besler, farmacista estraneo al mondo dei dotti botanici universitari, scelto forse per alcuni legami di amicizia che Besler aveva intessuto grazie alla passione che metteva nel coltivare un proprio giardino a Norimberga.
Le informazioni di cui disponiamo derivano dal resoconto che ci ha lasciato il ricco mercante, nonché diplomatico tedesco, Philipp Hainhofer in seguito alla sua ambasciata nel 1611 presso il palazzo di Willibaldsburg.
Ad incaricarlo della visita fu il duca Guglielmo V di Baviera desideroso di ottenere informazioni, ma soprattutto copie dei disegni preparatori nell'Hortus Eystettensis, del cui progetto all'epoca già si aveva notizia.

L'ospitale principe-vescovo fece presente che sfortunatamente questi erano già trasferiti presso le officine incaricate dell'intaglio dei rami, sicché la visita dello stupefatto Philipp Hainhofer si concluse con una narrazione utile e precisa del palazzo di Willibaldsburg e dei giardini curati da Basilius Besler, a vantaggio dei posteri più che del duca Guglielmo V di Baviera.

eichstätt
Sappiamo che i giardini avevano un sistema d'irrigazione tramite tubi in legno che era stato predisposto ancora all'epoca del principe-vescovo Martin von Schaumberg; dalle descrizioni emerge l'armonica fusione della parte architettonica con quella botanica, studiata con sapienza: dalla camera di Johann Konrad von Gemmingen si accedeva ad una altana che permetteva un meraviglioso colpo d'occhio e tramite alcune scale a chiocciola si raggiungeva celermente uno dei cortili esterni.

Vi erano dei pannelli lignei con motivi floreali che completavano l'arredamento delle stanze e dei passaggi che menavano ai giardini.


Anche la collina su cui sorge il castello di Willibaldsburg sopra Eichstätt mostrava ordinate file di campi coltivati, orti e bassi edifici abitati dai giardinieri, come testimonia un'acquaforte di Wolfgang Kilian, incisore che lavorò all'Hortus Eystettensis.


Philipp Hainhofer, passeggiando tra i giardini di cui Basilius Besler era responsabile, aveva ammirato in particolare la bellezza delle rose, dei tulipani e dei gigli ed aveva avuto la possibilità di riposare nei piccoli chioschi che si celavano, immersi in piante e fiori, tra fontane e statue.

fiori besler
Delle centinaia di essenze che avevano attecchito e resistevano nel non facile clima di Eichstätt, la maggioranza era di origine mediterranea; ben rappresentata era l'Asia, in particolar modo la regione dell'India e del sud-est; scarse erano le piante dall'America e dall'Africa.

Tulipani a parte, per i quali nel seicento si vivrà una vera e propria mania e di cui Johann Konrad von Gemmingen si gloriava di averne di 500 colori differenti, grande fascino avevano quelle piante esotiche difficili da reperire che tuttavia avevano trovato un terreno e delle cure adatte per germogliare e sopravvivere.



Ruolo di Basilius Besler nei giardini

Il ruolo di Basilius Besler all'interno dei giardini del palazzo vescovile di Willibaldsburg era di organizzazione e coordinamento dei giardinieri, strutturati in team, ognuno dedito ad un giardino differente; era di collegamento per approvvigionarsi di piante con i mercanti attivi nelle fiorenti città di Amsterdam, Anversa e Bruxelles; era di gestione della cassa riservata al progetto.

Tra la fine del 1606 e i primi del 1607 le piantumazioni e cure delle varie piante furono concluse e, su stimolo del principe-vescovo, Basilius Besler fu indotto ad assumere la carica di responsabile editoriale dell'Hortus Eystettensis, libro che avrebbe dovuto diffondere in Europa le bellezze dei giardini di Willibaldsburg curati da Basilius Besler.

Benché l'Hortus Eystettensis sia comunemente associato al Besler, in realtà il suo ruolo era, in termini moderni, di project manager con incarichi di orchestrazione dei gruppi di lavoro formati dai disegnatori, incisori e stampatori, sempre con un occhio attento alle finanze, nonché di addetto alle vendite. L'Hortus Eystettensis è in realtà il frutto di una coralità di persone con professionalità diverse in ambiti anche assai dissimili.

Nell'autunno del 1612 Johann Konrad von Gemmingen spirò, gravato da sole cinquantuno primavere; poterono forse più le anime delle streghe bruciate durante il suo vescovato ad Eichstätt, che i profumi dei fiori che fece sbocciare nei suoi giardini. Basilius Besler ebbe modo di proseguire nel suo operato anche sotto l'egida di Johann Christoph von Westerstetten, nuovo principe-vescovo.

Destino dei giardini di Basilius Besler

Il destino dei giardini, che Basilius Besler aveva tanto amorevolmente curato, andava avvicinandosi.
Essendo assai più accanito del predecessore nell'accendere pire stregonesche, il Fato per Johann Christoph von Westerstetten aveva in serbo una vendetta atrocissima: nel 1633 durante la carneficina della Guerra dei Trent'anni, quali novelli Vandali giunsero nel castello di Willibaldsburg con intenti bellicosi le truppe svedesi, protestanti. Il risultato fu la quasi completa distruzione di Eichstätt e la conquista del palazzo vescovile con la devastazione dei giardini. A Basilius Besler non venne un colpo, perché il buon Dio lo aveva chiamato a sé quattro anni prima.

Fortunatamente per la posterità erano già in circolazione le prime pubblicazioni dell'Hortus Eystettensis, in quanto, malgrado il ripristino dei giardini da parte del principe-vescovo di Eichstätt Marquard II Schenk von Castell, il cambio di gusti dell'aristocrazia dei decenni a seguire declassarono i giardini dalla metà del settecento a più modesti orti.
Senza quel poderoso libro, il destino dei giardini di Basilius Besler sarebbe stato l'oblio.

Solo recentemente nel 1998 in un bastione dell'attuale Willibaldsburg è stato inaugurato un giardino costituito da ordinate aiuole rese fiorite da alcune tra le essenze che Basilius Besler aveva reso immortali con il suo Hortus Eystettensis, delle cui immagini ci si è avvalsi.



[ pagina iniziale L'Hortus Eystettensis di Basilius Besler ]

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