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La Geographia di Sebastian Münster

Sebastian Münster, insegnante d'ebraico, d'avere una gran testa capace di spaziare da uomo rinascimentale tra discipline disparate quali lingue antiche, filosofia, geografia od astronomia, lo dimostrò ben presto.

Nel 1532 fu l'autore, nella corposa opera storico-geografica Novus Orbis Regionum ac insularum veteribus incognitarum, di una lunga introduzione e soprattutto l'ideatore del magnifico mappamondo che impreziosisce il volume e che fu superbamente arricchito di decori anche paurosi da Hans Holbein il giovane.

basileaCertamente la geografia lo interessò sempre più in quanto vi si dedicò con passione, dimostrando di possederla come la filologia. Curò le edizioni di due classici latini: la Memorabilia di Solino e di Pomponio Mela il De Situ Orbis.

Furono i prodromi, le esercitazioni prima di giungere nel 1540 alla traduzione della Geographia Universalis, vetus et nova di Tolomeo alessandrino, edita a Basilea da Heinrich Petri, figlio di primo letto della moglie del Münster e fidatissimo stampatore col quale collaborò sempre.

Le edizioni della Geographia di Sebastian Münster

Il volume è adorno dalle classiche 27 carte costruite seguendo le indicazioni dell'Alessandrino, a cui si affiancano, come era uso in numero sempre crescente da più di una trentina d'anni, 21 carte moderne, tra le quali sono da segnalare l'utilizzo per la prima volta della denominazione “Mare Pacificum”, la consacrazione scientifica dell'abbaglio che Verrazzano sedici anni prima aveva preso circa un facile passaggio terrestre in nord America per il Mare Orientale e in prima mondiale le quattro carte dei continenti, compresa quella dell'Europa che Münster volle mostrare col sud in alto, contravvenendo i canoni che Tolomeo medesimo aveva dettato con la sua Geographia.


A dimostrazione del grande interesse che tale libro continuava a suscitare nel Vecchio Continente, il Petri lo ristampò immutato l'anno seguente (1541) e quello successivo ancora.
Aumentate di sei le carte moderne, tra le quali la Carta Marina di Olao Magno descrittiva della Scandinavia, l'editore la ristampò nel 1545, nel 1551 e infine nel 1552, sempre con 54 carte geografiche, ma con la sostituzione della Pomerania al posto del Lago di Costanza.

Questa sarà l'ultima pubblicazione in assoluto della Geographia adorna di tavole in xilografia, tecnica che Sebastian Münster o il suo editore scelse in ossequio agli usi nordici circa le stampe antiche legate a questo fondamentale testo della cultura europea.

Le carte nella Geographia di Sebastian Münster

Gli anni legati alla preparazione e sviluppo della Geographia furono felici e fecondi per Münster, che per delineare le carte a carattere regionale dimostrò buona scelta delle sue fonti, contrariamente alle carte ad ampia scala che si rivelarono più imprecise e modeste.

Nel complesso gli si attribuiscono circa centocinquanta carte geografiche e una discreta parte di queste furono delle valide carte, in particolare quelle dell'area tedesca che furono preferite anche da Mercatore decenni dopo per il suo Atlas. Inoltre in gioventù Münster aveva pubblicato un libretto sull'uso della bussola nei rilevamenti cartografici, dimostrando di possedere quella teoria delle triangolazioni che verrà applicata compiutamente solo alla fine del secolo successivo.

Guardandola con spirito decorativo e non scientifico, la cartografia münsteriana è splendida per gli inserti, che ricordano le miniature medievali, fatti di tende nel deserto, elefanti, grandiosi vascelli nei mari, castelli sui cucuzzoli di montagne animate da stambecchi o camosci e circondate da città-fortezza che cercano di dare un volto e un ruolo all'urbe.

 

nord africa
Le montagne sono o infinite lingue rette di coni di talpa che si intrecciano gli uni con gli altri, oppure isolate cime inframezzate da fiumi e a volte accompagnate da boschi.

Essendo tutte xilografie, presentano un segno largo e spazi bianchi tra una scritta e una città, tra una montagna e un albero, tra un fiume e un lago.


Frequenti sono gli inserti di testo racchiusi in riquadri, riassuntivi di alcuni aspetti interessanti e che anticipano ciò che nel retro dei foglio sarà poi meglio approfondito.

E' una struttura che si tramanderà con piccole variazioni dalla Geographia alla Cosmographia Universalis di Sebastian Münster.


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