Fortuna dell'atlante di Mercatore
La fortuna dell'atlante di Mercatore fu enorme, benché non giunse immediata come accadde ad Ortelio, e richiese l'intervento del giovane Hondius.
Il Theatrum Orbis Terrarum subito dal suo apparire macinò vendite, quindi ristampe con aggiornamenti e poté dotarsi di un apparato storico. All'Atlas di Mercatore ciò non avvenne o per meglio dire la fortuna dell'atlante di Mercatore dovette attendere l'intervento di un nuovo imprenditore che avesse l'intelligenza per comprendere le ancora inespresse potenzialità dell'Atlas.
Bisogna tenere presente che Ortelio pubblicò un volume completo su tutto il mondo, che lo stampò in un centro ancora di primissimo piano quale era Anversa, che lo strutturò secondo i gusti e le richieste dei suoi contemporanei. Ortelio fu il migliore compilatore cartografico nel cinquecento.
Mercatore, invece, ebbe un taglio meno pratico. Lavorò in un ambito non tanto florido quanto quello fiammingo; benché longevo, per sopraggiunti limiti d'età non arrivò a concludere il suo atlante; con la formazione matematica di cui era plasmato e con le idee erasmiane che portava in sé, Mercatore non poteva avere quella foga di arrivare che gli sarebbe stata necessaria. Inoltre le sue carte espulsero alcuni elementi che l'uomo del Rinascimento ancora chiedeva e in questo Gerardo fu certamente avanti a tutti i suoi contemporanei. Mercatore fu il più originale cartografo del cinquecento.
Jodocus Hondius acquistando le lastre dell'Atlas di Mercatore riparò a questi deficit: portò l'atlante ad Amsterdam, ossia nella più progredita città europea, lo integrò con ulteriori rami senza metterci quella certosina cura nella precisione cartografica, lo inserì in una famiglia giovane che avrà anche la buona sorte di contare eccellenti eredi ed infine ci lavorò con quel fervore calvinista che permeava la società fiamminga. Infine con sensibilità e gusto, piano piano aggiornò l'atlante mercatoriano alle richieste e ai piaceri del mercato.
Così la fortuna dell'atlante di Mercatore fu immensa, tanto come vendite, quanto come riconoscimenti contemporanei e postumi per la ottima istantanea delle conoscenze geografiche di fine cinquecento che seppe creare.
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