logo
  • Slide Home 1

Erbario I Discorsi di Andrea Mattioli

L'erbario I Discorsi di Pietro Andrea Mattioli si fregia di essere una tra le opere botaniche più conosciute dal pubblico; in effetti fin dal suo apparire a metà del cinquecento conobbe un successo senza eguali che si è mantenuto nei secoli, certamente anche in virtù della bellezza delle illustrazioni di piante che lo impreziosiscono, tutte in xilografia e tali da mostrare l'essenza in ogni sua parte -dalle radici ai fiori- con l'intento di permettere un facile riconoscimento.

Nati come traduzione e commento al De materia medica del greco Dioscoride Pedanio, opera mai dimenticata nel Medio Evo, I Discorsi di Pietro Andrea Matthioli sanese lo ampliano con un testo che approfondisce la conoscenza dei semplici, e di altre sempre più numerose piante che il Mattioli descrive, raccontando delle possibili confusioni, dell'habitat, degli usi medici, dei nomi comuni in differenti lingue. In effetti, grazie alla sua rete di conoscenze, Mattioli riceveva campioni di piante lontane ed esotiche la cui descrizione e studio egli includeva nelle edizioni successive, ampliando costantemente il suo erbario.

In breve l'apparato testuale venne affiancato da quello grafico con xilografie dapprima di piccolo formato, quindi grandi a 3/4 di pagina preparate con la collaborazione di Giorgio Liberale da Udine e dell'intagliatore Wolfgang Meyerpeck, che resero l'erbario I Discorsi di Pietro Andrea Mattioli richiestissimo non solo dagli studiosi di botanica, medicina e farmacopea, ma anche dai profani cultori del bello.

L'opera fu ristampata infinite volte con edizioni tra il 1544 ed il 1744 con i testi che vennero tradotti dall'italiano in latino, francese, tedesco e finanche boemo.

Fare un elenco delle diverse pubblicazioni non è semplice, ma vi proveremo, avvisando di essere certi della non esaustività della ricerca.

 

Mattioli iniziò la la sua traduzione e le sue considerazioni, o commenti come si indicavano, alla De materia medica di Dioscoride Padanio verso la metà degli anni trenta del cinquecento, ma è dagli anni quaranta che il lavoro si intensificò, arrivando alla prima edizione nell'ottobre del 1544 pubblicata a Venezia col titolo: Di Pedacio Dioscoride Anazarbeo Libri cinque Della historia, et materia medicinale tradotti in lingua volgare italiana da M. Pietro Andrea Matthiolo Sanese Medico, con amplissimi discorsi, et comenti, et dottissime annotationi, et censure del medesimo interprete con dedica al cardinale Cristoforo Madruzzo, principe-vescovo di Trento e Bressanone.

Nel 1548 apparve la seconda edizione, sempre a Venezia, la prima di numerose stampate da Vincenzo Valgrisi; in essa ai cinque libri che componevano il De materia medica di Dioscoride se ne aggiunse un sesto sui rimedi contro i veleni, considerato, tuttavia, apocrifo.

Evidentemente Il Dioscoride dell'eccellente dottor medico m. P. And. Matthioli da Siena, come ancora si intitolava il lavoro, era già ricercatissimo e godeva di ottima considerazione ed in effetti nel 1549 a Mantova se ne stampò una edizione in 4° non autorizzata dal Mattioli nella quale appaiono piccole xilografie a loro volta copiate da un erbario tedesco.

Negli anni 1550, 1551 e 1552 vi furono altre tre edizioni ufficiali, sempre a Venezia presso il Valgrisi; in quella del 1550 furono aggiunti i ricchi indici che rimarranno definitivi.

Nel gennaio del 1554 fu fatto un salto di qualità, proponendo l'opera per la prima volta tradotta in latino, dunque aprendola ad un pubblico internazionale, e impreziosendola con 562 raffigurazioni tra piante ed alcuni animali disegnati ed incisi da Giorgio Liberale da Udine, intercalati nel testo sempre stampato a Venezia da Vincenzo Valgrisi. Il titolo fu tradotto in Petri Andreae Matthioli Medici Senensis Commentarii, in Libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei, de Materia Medica, Adjectis quàm plurimis plantarum & animalium imaginibus, eodem authore e il volume venne dedicato a Ferdinando I d'Austria, alla corte del quale l'anno seguente il Mattioli sarà chiamato.

Da questo momento l'opera del Mattioli fu stampata sia in italiano, sia in latino, sempre con la presenza delle xilografie.

Ulteriori edizioni con testo italiano

Nel 1555 il Valgrisi ripropose il lavoro del Mattioli col titolo aggiornato I discorsi di m. Pietro Andrea Matthioli medico sanese.

Nel 1557 nuova ristampa presso Vincenzo Valgrisi.

Nel 1559 nuova ristampa presso Vincenzo Valgrisi col titolo ampliato in I discorsi di m. Pietro And. Matthioli sanese, medico del serenissimo principe Ferdinando archiduca d'Austria & c., essendo nel frattempo Mattioli trasferitosi a Praga alla corte di Ferdinando I chiamato in qualità di medico personale del secondogenito dell'Imperatore, raggiungendo l'apice del suo successo professionale.

Nel 1560 ristampa dell'edizione dell'anno prima.

Nel 1563 ulteriore edizione a Venezia del Valgrisi.

Il 1568 è l'anno della prima edizione in italiano con le figure grandi. Le 810 matrici lignee erano state elegantemente disegnate ancora da Giorgio Liberale ed intagliate da Wolfgang Meyerpeck da Friburgo per l'edizione dell'erbario del Mattioli tradotto in boemo da Tadeáš Hájek e stampato a Praga nel 1562. I legni furono adoperati l'anno seguente per la prima pubblicazione in tedesco stampata ancora a Praga, quindi mandati a Venezia dal Valgrisi, il quale collaborava con Georg Melantrich editore di entrambe le traduzioni, perché ne facesse uso nel volume del 1568.

Nel 1573 gli eredi del Valgrisi stampano una edizione de I Discorsi di Andrea Mattioli con le figure piccole.

Il 1581 è l'anno della prima edizione de I Discorsi di Andrea Mattioli in italiano pubblicata dopo la morte dell'autore.

Nel 1585 a Venezia da Felice Valgrisi fu stampata la seconda edizione de I Discorsi di Andrea Mattioli in italiano e con le figure grandi.

Altre edizioni apparvero negli anni 1589 e 1597.

Nel 1604 vi fu la terza edizione con le figure grandi de I Discorsi di Andrea Mattioli in italiano.

L'erbario venne riproposto nel 1621 a Venezia da Andrea Muschio, quindi nel 1645 sempre a Venezia dall'editore Marco Ginammi.

Nel 1712 e nel 1744 I Discorsi di Andrea Mattioli vennero stampati a Venezia da Nicolò Pezzana.

Ulteriori edizioni con testo latino

Dopo la prima edizione in latino del 1554 immessa sul mercato da Vincenzo Valgrisi col titolo tradotto in Petri Andreae Matthioli Medici Senensis Commentarii, in Libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei, de Materia Medica, l'erbario del Mattioli fu ristampato nel 1558, 1559 e 1560.

Nel 1562 ne fu fatta una ristampa a Lione (Lugduni) da Gabrielem Coterium abbellita dalle figure piccole delle piante.

Nel 1563 apparve l'ultima edizione dei "Commentarii", come comunemente si indicano le edizioni in latino de "I Discorsi", con la veemente ed aggressiva difesa del Mattioli contro le accuse di errori e plagi avanzategli dal medico portoghese Amato Lusitano.

Il 1565 è l'anno della prima edizione latina adorna delle figure grandi ottenute dai legni incisi da Wolfgang Meyerpeck su disegni di Giorgio Liberale da Udine, preparati a Praga per l'erbario del Mattioli stampato nel 1562 con testo in ceco. Dopo quella pubblicazione e una seconda del 1563 in tedesco, le matrici furono inviate a Venezia a Vincenzo Valgrisi, il quale si trovava in rapporti commerciali con gli editori di Praga.

I Commentarii vennero riproposti con le figure piccole nel 1569, 1570, 1575 e con quelle grandi nel 1583.

Infine, nel 1598 e 1674, la prima a Francoforte sul Meno [Ex officina typographica Nicolai Bassaei], la seconda a Basilea [sumptibus Johannis König], vennero stampate col titolo Petri Andreae Matthioli [...] Opera quae extant omnia, hoc est, Commentarii in VI. libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei De medica materia le due edizioni latine dell'opera omnia di Mattioli adorne delle figure botaniche piccole.

Edizioni con testo francese

Numerose furono anche le edizioni pubblicate col testo tradotto in francese, la prima delle quali apparve nel 1561 curata da Antoine Du Pinet col titolo Les commentaires de M. Pierre Andre Matthioli medecin senoys : sur les six livres des simples de Pedacius Dioscoride Anazarbeen, stampata a Lione da Gabriel Cotier. L'erbario fu nuovamente proposto nel 1566 e nel 1572.

Nello stesso 1572 apparve a Lione per Guillaume Rouille anche una edizione illustrata dei "Commentaires" tradotti con più cura dal medico lionese Jean des Moulins, la quale fu ristampata corretta ed aumentata nel 1579.

Altre edizioni del testo del Du Pinet apparvero nel 1605, 1619, 1620, 1627, 1642, 1655 e 1680, tutte stampate a Lione ed illustrate con tavole piccole.

Edizioni con testo boemo

Nel 1562 a Praga, dove Mattioli si trovava da sette anni chiamato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando I in qualità di medico del secondogenito, venne stampata da Georg Melantrich la prima edizione con il testo tradotto da Thaddeus Hagek de I Discorsi di Andrea Mattioli, col titolo Herbarz: ginak Bylinár. L'edizione è di assoluta rilevanza in quanto è anche la prima ove appaiano i nuovi blocchi xilografici intagliati da Wolfgang Meyerpeck su disegni di Giorgio Liberale da Udine. Le 810 matrici lignee erano ben più grandi ed eleganti rispetto a quelle fino ad allora usate nelle pubblicazioni dell'erbario e verranno prontamente mandate a Venezia per essere adoperate nelle nuove edizioni con testo italiano e latino dell'opera del Mattioli.

Nel 1596 fu ripubblicato, ma con tavole tratte da legni piccoli e con la traduzione curata da Adam Huber di Rysenbach e Daniel Adam di Veleslavín i quali si basarono sull'edizione in tedesco del 1586.

Edizioni con testo tedesco

Nel 1563 si stampò a Praga la prima edizione con il testo de I Discorsi di Andrea Mattioli tradotto in tedesco dal medico e naturalista praghese George Handsch. Fu intitolato New Kreüterbuch: Mit den allerschönsten vnd artlichsten Figuren aller ed impreziosito dalle raffigurazioni botaniche di grande formato che erano appena state preparate per l'analoga edizione con testo in Boemo stampata l'anno prima sempre a Praga.

Le successive edizioni furono pubblicate a Francoforte sul Meno e presentano un apparato grafico composto da matrici di piccolo formato. Nel 1586 fu Joachim Camerarius il giovane a rifare la traduzione dell'erbario basandosi sul lavoro di George Handsch; il volume fu impreziosito da piccole xilografie provenienti principalmente dalle opere di Conrad Gessner.

Nel 1590, 1598, 1600, 1611 e 1626 il New Kreüterbuch fu ristampato.

Nel 1678 apparve l'ultima edizione con testo in tedesco curata da Bernhard Verzascha e stampata da Johann Decker a Basilea con titolo Neu vollkommenes Kräuter-Buch.

 

 

Attraverso il link potete trovare in vendita una scelta di stampe antiche dell'erbario di Pietro Andrea Mattioli

 

 

Stampe Antiche

di Davide Biffis

Abbiamo intrapreso l’attività nel 1981 dapprima dedicandoci alle stampe antiche di Maestri, quindi rivolgendoci alla cartografia e vedutistica italiana e alle stampe antiche decorative. Partecipiamo alle più conosciute mostre di antiquariato del nord Italia, affiancate dal 2012 dall’attività di vendita online tramite questo sito.

Contatti

WhatsApp: 347 019 30 06
Indirizzo: via Alemagna, 13 - 31030 - Carbonera (TV)

Appuntamenti

Da sabato 20 fino a domenica 28 aprile saremo presenti alla manifestazione d'antiquariato di Assisi. Ogni approfondimento è rimandato alla nostra pagina dedicata ad AMAB Assisi Mostra Arte Antiquariato Bastia Umbra 2024.

assisi antiquariato 2023

Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Navigando questo sito sei d'accordo con l'utilizzo degli stessi. Maggiori informazioni. OK