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Cosmographia Universalis di Sebastian Münster

La grande opera che farà la storia e che renderà immortale Sebastian Münster anche ai non addetti ai lavori fu la "Cosmographiæ Universalis". Apparve la prima volta nel 1544, sempre stampata a Basilea dal solito Heinrich Petri, con il testo in tedesco. Questa sarà tuttavia un'edizione minore, in quanto bisognerà attendere sei anni perché la Cosmographia assuma la sua veste definitiva.

Ricostruire la successione delle diverse edizioni ufficiali della Cosmographia non è cosa semplicissima per le numerose volte che apparve fino al 1628.

Le edizioni della Cosmographia di Sebastian Münster

Alla prima edizione fecero seguito, sempre con il testo in tedesco, quelle del 1545, 1546, 1548 nelle quali crebbe il numero di pagine e soprattutto il numero di xilografie che passò dalle 520 del 1544 ai 725 delle altre tre, comprese cinque mappe che si aggiunsero alle 24 inserite la prima volta.

Carte geografiche, comunque, tratte da legni già utilizzati nella Geographia Universalis, che si dimostra, così, la base di partenza adoperata da Münster per la sua Cosmographia.


In questi sei anni Sebastian Münster aveva lavorato a raccogliere informazioni al fine di ottenere un'opera che non deludesse le aspettative e, dopo un'ulteriore pubblicazione in tedesco abbellita da 910 stampe su legno, giunse nello stesso 1550 all'edizione definitiva in latino adorna di 970 xilografie, riuscendo nell'intento di assecondare le speranze che si riponevano in lui.

Ovviamente fu lo stesso Münster a provvedere alla traduzione. Se avesse avuto mercato, non avrebbe esitato a farlo anche per l'ebraico.

frontespizio cosmographia
Il passaggio al latino aprì i mercati di tutta Europa, ma cionondimeno nel giro di poco tempo furono stampati volumi con le traduzioni in francese, italiano, boemo.

Con il testo sempre in tedesco sono censite le ulteriori edizioni del 1553, 1556, 1558, 1561, 1564, 1567, 1569, 1572, 1574, 1578, 1588, 1592, 1598, 1614, 1615, 1628.

I volumi in latino riapparvero nel 1552, 1554, 1559 e 1572; mentre quelli in francese datano 1552, 1556, 1560, 1565, 1568 e 1575.

Resta una edizione di Praga in Boemo del 1554 e le pubblicazioni tradotte in italiano del 1558 e due nel 1575, una di Colonia e una di Venezia, quest'ultima senza data tanto che si ipotizzano anche datazioni antecedenti (1571).



Numa Broc nel suo “La geografia del Rinascimento” a pagina 71 menziona anche altre edizioni: 1559 tedesca, 1572 francese, 1553 inglese. Di nessuna abbiamo trovato traccia, quindi è plausibile che nel primo caso si tratti in realtà di quella latina, nel secondo caso di una tra la latina e la tedesca (difficile immaginare in uno stesso anno anche una pubblicazione in una terza lingua), mentre la terza fa riferimento al A treatyse of the newe India, with other newe founde lande and Islandes as well eastwarde as westwarde edito a Londra nel 1553, opera che tuttavia non è una completa traduzione della Cosmographia, ma ne riprende alcune parti.


La gestione di Heinrich Petri sull'opera restò salda fino al 1572, in seguito a Basilea si stamparono solamente i volumi in germanico, essendo le tre ristampe del 1575 edite altrove. Dopo la scomparsa di Petri, fu il figlio Sebastian Petri a continuare il lavoro, incontrando sempre maggiori difficoltà ad assecondare un mercato che nella seconda metà del secolo poteva contare su alternative migliori della fatica del Münster.

E' chiaro, quindi, come il periodo di massimo fulgore per la Cosmographia Universalis si colloca nel terzo quarto del XVI secolo.

Purtroppo Münster non ebbe modo di godere pienamente delle soddisfazioni derivanti dalla sua creazione in quanto la peste che colpì Basilea negli anni 1550-'53 lo colse, portandolo via con sé nella primavera del 1552.

Struttura della Cosmographia di Sebastian Münster

La struttura creata nell'edizione latina del 1550 rimase immutata: il corposo tomo, protetto da una solida legatura con piatti in legno chiusi da fermagli metallici e ricoperti da pelle di scrofa impressa a secco con nervi scoperti, era diviso in sei libri.

legatura
Il primo ha una valenza introduttiva, cosmografica, affrontando prima argomenti di fisica, matematica e astronomia, quindi temi più storico-geografici quali creazione del mondo, sua forma, sua divisione secondo le zone credute da Tolomeo, accanto a curiosità le più disparate legate ai vulcani, ai terremoti, ai mari, ai monti.

E' dal secondo libro che si introduce la geografia descrittiva, dapprima affrontando l'Europa occidentale, quindi nel terzo l'Europa centrale e nel quarto il nord e l'est Europa.

Il quinto volume copre ben due continenti: Asia e Americhe, mentre all'Africa viene dedicato il sesto libro.


Il titolo Cosmographia fu scelto appositamente a sottolineare che si affrontava l'argomento geografico sotto molteplici aspetti che concernevano certamente elementi corografici, come nella Geographia di Tolomeo, ma ampliati alle usanze, ai costumi, alla storia, alle antichità, all'ambiente, alla zoologia, alla religione, alle curiosità di ogni territorio; tuttavia come si può ben notare avrebbe ben potuto chiamarsi “Europagraphia”, denotando una chiara scala di valori di Sebastian Münster.


Inoltre i territori germanici hanno uno sviluppo notevolmente superiore agli altri, tanto da sollevare alcune critiche e spingere i francesi, evidentemente nazionalisti prima di creare la Francia, con l'edizione parigina del Belleforest del 1575, a riequilibrare la proporzione approfondendo radicalmente le notizie sul loro territorio, tanto da pubblicare una Cosmographie Universelle in due volumi.

[ pagina iniziale Sebastian Münster ]

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