Cartografia nella pittura di Vermeer
Le carte geografiche fin dal loro apparire hanno avuto una doppia valenza. La prima concerne l'utilizzo al quale tutti noi pensiamo quando abbiamo tra le mani delle carte geografiche: trovare delle indicazioni sul territorio.
Tuttavia la vendita di stampe antiche non esisterebbe se la cartografia avesse da sempre avuto solo questa angolazione. Ma così non è avvenuto. Infatti, è il valore quale opera d'arte che ha reso le carte geografiche oggetti di successo e diffusione.
Il seicento olandese è stato uno degli apici di questa espansione, sia dal versante della produzione con le imprese delle famiglie Blaeu, Hondius-Jansson, Visscher, giusto per ricordarne alcune, sia dal versante della richiesta come possono testimoniare alcune tele di un pittore fiammingo che solo dalla metà dell'ottocento ha conosciuto apprezzamenti: Johannes Vermeer.
Amante di una pittura dedicata alla quotidianità della borghesia, avente spesso per ambientazione i tranquilli interni delle case della gente comune, Vermeer dimostra come le carte geografiche facessero normalmente parte degli arredi.
Si possono scorgere appese alle pareti e tenute tese da bastoni torniti carte geografiche telate a volte di dimensioni ragguardevoli, disegnate da Vermeer volutamente con tanto dettaglio da permettere di leggere la firma del cartografo, così da celebrarne e diffonderne il successo.
Possiamo citare il "Soldato con ragazza sorridente" in cui tutta la parete è occupata dall'Olanda e Frisia di Willem Blaeu, carta che riappare anche nella "Donna in azzurro che legge una lettera" benché limitatamente al quarto inferiore sinistro.
Nella tela di Vermeer conosciuta come la "Suonatrice di liuto" lo sfondo è nuovamente chiuso da carte geografiche, in questa occasione l'Europa edita nel 1613 da Jodoco Hondio.
Ma anche la "Donna con brocca d'acqua" ha alle spalle una carta geografica, così come se ne vede un minimo lembo nella "Giovane donna assopita" immerso nella penombra della stanza.
Spettacolarmente sontuosa e scenografica è la grande carta murale di Nicolaus Visscher, uso a tale ricchezza, dedicata alle XVII province della Germania inferiore, cioè a dire l'Olanda come la si poteva indicare a metà seicento, sgargiante nei colori dei suoi pomposi cartigli, abbondante nei navigli, arricchita da venti vedute prospettiche di città, la quale copre ancora una volta lo sfondo nella "Allegoria della pittura".
Per concludere, Vermeer inserisce carte geografiche nel suo "Geografo", tanto disposte su un tavolo di lavoro, quanto appese in una cornice nera e non più con bastoni, a guisa di come oggi siamo usi.
Tutti questi interni sono dignitosi, non sfarzosi, sono di mercanti e scienziati, non di nobili e aristocratici, sono di pittori, musicisti, panettieri; sono tutte ambientazioni pacate della media e piccola borghesia con la quale Vermeer aveva maggiori contatti nella sua attività di vendita di quadri suoi e di altri.