logo
  • Slide Home 1

Il bolognese Ulisse Aldrovandi

Il bolognese Ulisse Aldrovandi nel settimo decennio del XVI secolo raggiunse quella piena maturità professionale che gli consentì di ottenere il completo riconoscimento quale massimo personaggio tra le autorità cittadine.

La cattedra bolognese di scienze naturali da straordinaria diviene ordinaria; Ulisse Aldrovandi ebbe modo di spostarsi nei periodi primaverili ed estivi in cerca di curiosità della Natura in numerosi centri degli Stati italiani, accolto dai maggiori naturalisti locali; lo scienziato trovò il tempo di sposarsi due volte e di generare tre figli, compreso uno illegittimo, tutti scomparsi in tenera età o giovani.

bologna
Il bolognese Ulisse Aldrovandi chiese ed ottenne che la sua città si dotasse di un orto botanico universitario, in linea con numerosi altri centri della Penisola (Padova, Pisa, Firenze, Roma) e parimenti si fornisse di un antidotario che sovrintendesse alla qualità dei preparati farmaceutici; come studioso ampliò il suo museo con fossili, metalli, pietre, marmi, curiosità marine e ogni altra cosa naturale che gli capitasse di trovare od ottenere.


Inotre, portò a tredici i volumi del suo personale erbario e cominciò a formulare i primi scritti sui temi naturalistici più diversi. All'arte dello scrivere il bolognese Ulisse Aldrovandi dedicò molto tempo, con il senno di poi, anche troppo, disperdendosi in molteplici argomenti sempre raccolti sotto il vasto lenzuolo delle scienze naturali.

La mastodontica produzione manoscritta spaziò dai fossili all'idrologia, dall'echidnologia (lo studio del veleno dei serpenti che rientrava nella formula della teriaca, preparato farmaceutico universale) alla peste, dalla sua biografia ad un discorso sugli odori; il tutto condito da una infinità di lettere, appunti, osservazioni e persino da qualche poema.

Ulisse Aldrovandi nel suo museo naturalistico

Nel frattempo Ulisse Aldrovandi nel suo museo naturalistico trovava spazio a ben diciottomila pezzi. Fortuna volle che sua moglie, la nobile Francesca Fontana, fosse come l'Aldrovandi coinvolta dall'amore per le scienze naturali, tanto da dimostrarsi capace aiutante; diversamente in mezzo a tutti quei reperti, quei sassi, quelle piante, quegli animali sarebbe certamente fuggita o impazzita.


Nel 1595 Aldrovandi descrisse orgoglioso, ma con poca chiarezza, la sua collezione indicandone tipologie e numeri contenuti: settemila piante raccolte in 15 volumi, tutte ben seccate ed incollate – qui con soddisfazione sottolineando come studiosi antichi e moderni messi insieme non arrivassero a descriverne tremila – e undicimila tra animali e cose sotterranee, i primi divisi in terresti, acquatici e volanti, e le seconde annoveranti pietre, terre, marmi, sassi, metalli.

Di tutto questo patrimonio egli scelse cinquemila pezzi più rimarchevoli soprattutto in quanto inediti e li fece disegnare e in parte incidere su legno di pero, dimostrando l'intenzione di una futura pubblicazione. Ulisse Aldrovandi indica nel museo naturalistico come luogo di conservazione quattordici armadi, o Pinachoteche come le chiama, senza che si comprenda il fatto che in questi vi siano i disegni e i legni, oppure tutti i reperti e i volumi di piante secche.

museo
Gli armadi, che certamente piccoli non dovevano essere, erano disposti in ambienti differenti e due in particolare si trovavano nel museo vero e proprio, suddivisi in 4500 cassettine.
Queste custodivano settemila pezzi originari delle Indie, catalogati per nome e in fase di studio “de quali tutti e parte si va descrivendo l'historia”.
Probabilmente erano i pezzi più ignoti, bisognosi di ricerche ed analisi, in quanto provenienti dai paesi più remoti, infatti degli undicimila pezzi rimanenti Aldrovandi dichiara certamente di essere intento al loro studio e descrizione, ma anche si propone di giudicare coloro che già hanno scritto intorno a simili realtà naturali.


All'atto della morte dieci anni dopo si stima che tra disegni e tavole in fase più o meno avanzata d'incisione Aldrovandi potesse contare circa diecimila pezzi.


Tale museo naturalistico era uno dei più cospicui in Europa, ma non il solo, anzi questi teatri del Mondo erano diffusi tra gli studiosi e non solo.

Nel cinquecento si formarono numerose camere delle meraviglie o wunderkammer che costituivano un tentativo pionieristico di collezionismo ad ampio raggio. Presentavano una sorta di microcosmo composto da un singolo pezzo di ogni elemento esistente; una raccolta scientifica che si rivelerà un irrealizzabile desiderio di riprodurre in scala ridotta la Natura. Un primo tentativo di dominio e controllo assoluto del Creato attraverso la catalogazione e la comprensione dei meccanismi che legano ogni essere a tutti gli altri, con un occhio all'aspetto utilitaristico che un uomo con una forte formazione medica, quale aveva Ulisse Aldrovandi, sentiva di dover dare.

Infatti, nelle sue dispute con gli speziali, egli sottolineò l'importanza degli aggiornamenti per superare lo loro ignoranza, con una attenzione focalizzata non solo sulla routine della pratica quotidiana, ma soprattutto sulle nuove conoscenze discendenti dalle novità degli studi naturali.

Conoscenze che abbisognavano non solo di un luogo fisico ove essere raccolte, ma anche di una biblioteca che le presentasse, descrivesse, illustrasse e tramandasse; quella dello studioso bolognese era indubbiamente ricca, tanto da arrivare a contare negli ultimi anni di Ulisse Aldrovandi quasi quattromila volumi tra stampati e manoscritti.

[ pagina iniziale sul naturalista Ulisse Aldrovandi ]

Stampe Antiche

di Davide Biffis

Abbiamo intrapreso l’attività nel 1981 dapprima dedicandoci alle stampe antiche di Maestri, quindi rivolgendoci alla cartografia e vedutistica italiana e alle stampe antiche decorative. Partecipiamo alle più conosciute mostre di antiquariato del nord Italia, affiancate dal 2012 dall’attività di vendita online tramite questo sito.

Contatti

WhatsApp: 347 019 30 06
Indirizzo: via Alemagna, 13 - 31030 - Carbonera (TV)

Appuntamenti

Da sabato 20 fino a domenica 28 aprile saremo presenti alla manifestazione d'antiquariato di Assisi. Ogni approfondimento è rimandato alla nostra pagina dedicata ad AMAB Assisi Mostra Arte Antiquariato Bastia Umbra 2024.

assisi antiquariato 2023

Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Navigando questo sito sei d'accordo con l'utilizzo degli stessi. Maggiori informazioni. OK