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Anversa nel cinquecento

Lo Zwyn era un braccio di mare del Nord da cui partiva un canale navigabile che conduceva a Bruges. Molti mercanti si erano stabiliti nella bellissima città fiamminga e da qui portavano a termine i loro affari.

Verso la fine del XV secolo, tuttavia, il progressivo interramento del canale unitamente alla perdita, nel 1488 per ordine di Massimiliano I come vendetta all'ostilità dimostratagli, dei privilegi commerciali di cui Bruges godeva, spinse il tessuto produttivo a migrare nella non lontana Anversa, collegata al mare non da un artifizio umano, ma dall'ampio estuario della Schelda. Da questo antefatto naturale e politico derivò la rovina di Bruges e la fortuna di Anversa destinata a divenire in pochi decenni tra le più vivaci se non la più fiorente città europea.

In ciò fu favorita dalla posizione rivolta all'oceano Atlantico, oramai luogo dei commerci mondiali verso le Americhe e verso l'ambita Asia delle spezie; in ciò fu favorita da un clima tollerante in ambito religioso; in ciò fu favorita dall'intuizione di porsi quale capitale di una economia atlantica.

territorio bramante
Storicamente l'industria predominante nelle Fiandre era la tessile, legata strettamente al mercato inglese, ma il 1501 fu l'inizio di una crescita  rapidissima quanto fugace, che si concluse settanta anni dopo circa e che vide sbarcare ad Anversa ogni sorta di mercanzia (vino, cereali, birra, pesce, zucchero, spezie, seta, lana, legname, oro, argento, allume), la quale veniva esportata nei mercati europei, piuttosto che lavorata in sede nelle diverse manifatture.


Con i commercianti sbarcò in città il benessere, con il benessere i tedeschi Fugger, i banchieri più importanti d'Europa, finanziatori della campagna elettorale di Carlo V nel 1519 per l'elezione a Sacro Romano Imperatore.

L'Asburgo Carlo V aveva ereditato le Fiandre a prevalenza calvinista dal nonno Massimiliano I e ne aveva proseguito la politica di tolleranza religiosa. Il cattolico Carlo benché impegnato a contrastare la diffusione dell'eresia protestante nel nord dell'Impero e sul fronte balcano ad arrestare l'avanzata turchesca, chiudeva gli occhi di fronte alle infinite risorse che Anversa gli versava ogni anno. La ricca eretica borghesia ed aristocrazia anversese, dietro la facciata dell'auspicata tolleranza, celava la volontà di continuare in autonomia la gestione del potere politico ed amministrativo per aumentare i propri prosperi commerci.
L'organizzazione di numerosissime fiere, l'approdo ininterrotto di navi di stazza sempre maggiore, l'incremento di popolazione sancirono il momento di maggior successo per Anversa che si colloca tra il 1530 e il 1560 circa.

Anversa e Ortelio

Il 14 aprile del 1527 ebbe la buona sorte di nascere in questa città Abramo Ortelio.

anversa
Quattro anni dopo ad Anversa si inaugurava la nuova Borsa, all'ombra della quale nel 1548 verrà fondata dall'incisore Hieronymus Cock la “Bottega ai quattro venti” che diverrà luogo di ritrovo dell'intellighenzia artistica cittadina, che comprenderà tra poco anche Ortelio. Nel 1549 Christophe Plantin poco più che trentenne si trasferì ad Anversa destinato, dopo un lustro di difficoltà, a creare una tra le più attrezzate officine tipografiche, ovviamente quella che stamperà il Theatrum orteliano; anche un certo Rubens, pittore che non necessita di presentazioni, all'età di dodici anni nel 1589 immigrò nella città fiamminga: sono suoi i ritratti di coloro che costituiranno il circolo di amici comprendente Ortelio, o meglio che si formerà attorno al grande cartografo.


La situazione mutò radicalmente dal 1555 con l'ascesa al trono del ramo spagnolo degli Asburgo, quello destinato ad ereditare il governo sui territori delle diciassette province dei Paesi Bassi, di Filippo II, figlio di Carlo V.
Il nuovo sovrano si rivelò ben presto di idee differenti dal padre e pretese di instaurare un controllo burocratico dalla Spagna al fine di ricavare il dominio sull'economia, sulla politica e soprattutto sulla religiosità dei ricchi sudditi. In pratica Filippo aumentò enormemente le tasse senza  bilanciare con panem et circenses, pretendendo anche di applicare i dettami cattolici che andavano delineandosi al concilio di Trento.

Per Anversa sarà inevitabile il declino, benché a livello cartografico l'apice sia ancora a venire. Ben presto (1566) la nuova politica diede i suoi frutti fatti di ribellioni e conseguenti repressioni soprattutto nel nord del paese, ove era maggiore la presenza protestante.
Come era normale in questa Europa Cristiana di quasi mezzo millennio fa contare in almeno decine di migliaia i morti causati da contrasti religiosi, anche nelle diciassette province dei Paesi Bassi ci fu strage di calvinisti da parte dei cattolici e viceversa. Ad Anversa, ove il calvinismo aveva trovato maggiore diffusione, il contesto precipitò a partire dal 1567 anno dal quale la repressione diventò terrore, suggerendo a molti la fuga verso Londra od Amsterdam.

I metodi repressivi portarono addirittura nel 1576 all'unificazione del nord protestante col sud cattolico coesi contro gli iberici per un'idea di indipendenza nazionale. Il desiderio era di ottenere il controllo sull'economia, superando gli odi religiosi. Solamente due anni dopo, tuttavia, grazie ad un cambio di rotta politica, Filippo II riguadagnò a sé le province meridionali, mentre le sette province settentrionali (più il territorio della Drenthe, agricolo e povero) proclamavano l'indipendenza.

Decadenza di Anversa

Anversa fu assediata e riconquistata dagli spagnoli nel 1585, ma gli Olandesi riuscirono a bloccare, tramite il presidio dell'estuario della Schelda nella sua parte costituente la Zeelanda, il traffico commerciale. Intuibile le conseguenze per la città che si vide togliere lo scettro di regina a favore di Amsterdam.

La guerra andrà verso un momento di stanca sia per gli altri impegni militari che assorbivano la Spagna, sia per le sue difficoltà economiche, sia per la volontà degli Olandesi – così chiamati dal nome della provincia delle sette più ricca ed influente – certamente di giungere ad un riconoscimento ufficiale dell'autonomia, ma anche di dare slancio a quel cammino di crescita economica che si stava delineando.
Il conflitto aveva obbligato i cattolici a cercare rifugio nelle Fiandre nuovamente fedeli alla Spagna e, per contro, i calvinisti fuggire massicciamente verso nord, portando seco la loro devozione al lavoro e la loro sobrietà nel vivere, modelli che potranno applicare nel nascente stato.

Il nord saprà resistere fino al 1609 quando una tregua dodecennale darà respiro, ma sarà solo nel 1648, con la fine di quella immane carneficina che sarà la guerra dei trent'anni, alla pace di Westfalia, che la Spagna riconoscerà definitivamente l'autonomia delle Province Unite. Con quella pace Anversa commercialmente morirà in quanto gli Olandesi le imporranno la chiusura definitiva della Schelda alla navigazione.

Come per Bruges, anche per Anversa la perdita dell'accesso all'acqua sarà fatale.

Ma come dalla caduta di Bruges nacque Anversa, così dalla caduta di Anversa nacque Amsterdam.
A livello cartografico se il 1570 con la pubblicazione del Teatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelio segnò l'apice per Anversa, così nel 1593 il fuggiasco Jodocus Hondius, proveniente dai Paesi Bassi spagnoli, via Londra, fondò la sua officina di cartografia ad Amsterdam, segnandone il punto di inizio.

 

 

Stampe Antiche

di Davide Biffis

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