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Amsterdam nel seicento

Nel 1585 con il blocco del traffico navale dell'estuario della Schelda si sancì il definitivo sorpasso di Amsterdam ai danni di Anversa quale principale scalo portuale europeo.

I Paesi Bassi erano un'area geografica finita nell'asse ereditario del cattolicissimo ramo spagnolo degli Asburgo sul cui trono sedeva Filippo II. Costui aveva adottato una politica economica e religiosa bigotta, che nell'arco di pochi decenni aveva condotto alla spaccatura del paese in due realtà: una a sud intransigentemente cattolica e fedele al regnante, una a nord calvinista, più tollerante, in piena rivolta.

Amsterdam era la più sviluppata città delle sette Province Unite, ossia dei quel territorio settentrionale che lottava per l'indipendenza dalla Spagna.

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La sua fortuna era figlia della guerra e si avverò anche a scapito di Anversa, che fino a quel momento poteva vantare di essere stata il più rilevante centro economico non solo delle Fiandre, ma dell'Europa tutta, immenso punto di approdo e di partenza dei commerci mondiali.

Decine di migliaia di abili artigiani calvinisti trovarono una nuova possibilità di lavoro ad Amsterdam; il suo porto, più lontano dalla guerra, si rivelò maggiormente sicuro; gli abitanti dimostrarono massima frugalità, totale disprezzo per l'ozio e certamente anche buon intuito, giacché già nel 1602, ancora in piena guerra, venendo la tregua firmata sette anni dopo, fondarono la Compagnia delle Indie Orientali, finalizzata allo sfruttamento delle colonie ex portoghesi che i loro corsari avevano conquistato.

Amsterdam, la Compagnia delle Indie e le esplorazioni

Nata dalla federazione di parecchie compagnie, la Compagnia delle Indie era di origine privata e le venne riconosciuto il monopolio dei commerci nell'oceano Indiano e Pacifico. Fra le sue più rilevanti iniziative si segnala l'apertura di una nuova rotta attraverso l'oceano Indiano e, nel cinquantesimo suo compleanno, la fondazione di una base fortificata nella strategica Capo di Buona Speranza.

La politica Olandese ricalcava quella Portoghese, ossia la scelta di creare basi commerciali lungo le coste di interesse, senza impegnarsi in conquiste nell'entroterra, quindi senza creare un dominio coloniale. La sola eccezione fu l'insediamento a Capo di Buona Speranza e l'occupazione dell'Indonesia.


Celebri furono le navi ideate dagli Olandesi proprio quando la loro capitale Amsterdam andava imponendosi alla ribalta: i fluyt. Erano velieri da carico caratterizzati da uno scarso o nullo armamento a vantaggio di un minor peso e velocità. Erano anche assai maneggevoli, quindi bisognosi di meno equipaggio a bordo, il tutto per favorire al massimo lo spazio dedicato alle mercanzie.

In pochissimi anni i fluyt passarono dal commercio soprattutto nel mare del Nord, nel mar Baltico e nel Mediterraneo, trasportando in particolare cereali, barili di aringhe sotto sale, olio di balena, legname, vino, al raggiungimento della leadership nel mercato delle spezie coltivate nell'Asia sud centro-orientale.


Nel 1605 nacque l'insediamento nelle preziosissime Molucche ad Amboina, che sarà utile per ottenere il monopolio del commercio col Giappone; nel 1619 venne occupata Batavia, posta come capitale dell'impero coloniale; nel 1624 la Compagnia sbarcò a Formosa. Spostandosi verso ovest scacciò i Portoghesi da Malacca (1642) e da Ceylon.


Gli Olandesi furono anche esploratori, sempre ricercando, come tutti in questi primi secoli dopo Cristoforo Colombo, una via nuova, più veloce, verso le spezie.
Si provò per nord-est, si provò per nord-ovest, ma in tutti i casi i ghiacci artici si rivelarono insuperabili per i legni europei, oppure il dedalo di isole e passaggi moltiplicò gli impegni rendendo vana ogni speranza.

Barents tra il 1594 e il 1597 partì da Amsterdam tre volte in direzione mare Glaciale Artico, il suo corpo fu sepolto nella gelida Novaya Zemlya al ritorno dal terzo tentativo di aprire una via a nord-est.
L'inglese Hudson al soldo degli Olandesi nel 1610 provò a nord-ovest, cercando nell'omonima baia, con analoga tragica fine: trascorso l'inverno, all'opposizione di riprendere le ricerche da parte di parte dell'equipaggio, Hudson, il figlio e altri sette uomini si allontanarono su una piccola imbarcazione, scomparendo per sempre.

Non diversa fu la sorte di Jacob Le Maire, primo navigatore a raggiungere nel 1615 il Pacifico da est attraversando lo stretto che oggi porta il suo nome a sud di capo Horn nella terra del Fuoco. Nel proseguo del viaggio si imbatté in terre conosciute e occupate, tuttavia la morte lo colse in mare sulla via di casa.

Verso sud-est si rivolse Abel Tasman nel 1642 con l'obiettivo di chiarire quali territori ci fossero nell'area così poco conosciuta dell'attuale Australia e dove solo nei primi del secolo vi erano stati alcuni avvistamenti. Il suo viaggio lo menò in Tasmania, quindi più a est fino alla Nuova Zelanda la cui conformazione fu compresa solo in parte. Almeno lui, dopo quasi un anno, rientrò sano e salvo a Giacarta da cui era salpato.


Il fronte atlantico fu dato in gestione alla Compagnia delle Indie Occidentali, fondata più tardi nel 1621. A lei è da ascrivere l'occupazione dell'isola di Manhattan con la costituzione nel 1625 del forte di Nuova Amsterdam che avrebbe dovuto diventare il punto di raccolta per le pellicce del nord America pronte per l'importazione in Europa.

Ai Portoghesi fu strappata nel 1630 la brasiliana Recife, ottimamente posizionata lungo le rotte sud americane del cotone, del tabacco, dello zucchero e ricca di coltivazioni proprio di canna da zucchero.

Nella prima metà del seicento ad Amsterdam si accumularono in quantità ingenti i profitti derivanti da tale ragnatela mondiale di commerci. I prodotti dello stato federale delle sette Province Unite partecipavano in parte modesta alla ricchezza del paese, limitandosi al settore tessile, navale e di lavorazione e conservazione del pesce.

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Nel 1609 fu fondata la banca di Amsterdam e c'è da immaginare il via vai di borghesi in abiti scuri dalle vistose gorgiere bianche forse dagli sguardi seri, ma un po' tristi, interessati a finanziamenti per epiche traversate, oppure pronti a incassare ricche cambiali.

Nell'Olanda opulentissima del primo seicento, il cattolico, il calvinista e l'ebreo convivevano senza difficoltà. La tolleranza vide in Olanda una prima elaborazione moderna attraverso l'opera di Spinoza, la quale aveva come scopo l'arricchimento che chiedeva una dedizione totale giorno e notte.
Sicuramente il XVII secolo fu per questo paese il cosiddetto secolo d'oro, tuttavia non fu il secolo del sorriso, del divertimento, almeno per come il suo più illustre pittore, Rembrandt, ce lo ha dipinto. Certo è che la sensibilità per l'arte crebbe massimamente da parte del popolo e anche la cartografia ne godette i vantaggi e ne portò i segni che oggi rendono facilmente distinguibile una carta Olandese seicentesca da una Francese dello stesso periodo.

Decadenza di Amsterdam

L'Inghilterra fu la sola grande nazione capace di una politica di sviluppo sui mari all'altezza di quella Olandese, malgrado il suo primo seicento fosse segnato da una guerra civile e dall'instaurarsi di un regime parlamentare dittatoriale.
Fatto sta che con il primo anno della seconda metà del secolo iniziano i problemi per i mercanti di Amsterdam con l'ostile Atto di navigazione voluto da Cromwell, col quale si esigeva che ad attraccare nei porti inglesi venissero solamente navi il cui carico fosse di produzione dello stesso paese della nave, oppure fossero navi inglesi.

Agli Olandesi, che per l'appunto dal trasporto per conto terzi e dal commercio internazionale fra l'Oriente e l'Europa ricavavano cospicui guadagni, tale impedimento protezionistico non poteva essere accettato. A ciò si aggiunga come la produzione inglese, sempre più prospera, fosse assai necessaria agli Olandesi, i quali per di più trovavano durante le bufere comodo e migliore rifugio nei porti si sua Maestà.

Così in tre momenti differenti prima dello scoccare del secolo nuovo i due paesi vennero alle armi, ovviamente per mare. L'Olanda ogni volta accusò il colpo, perdendo sempre una parte della sua egemonia: nel 1654 dopo due anni di conflitto col trattato di Westminster vide spezzato il monopolio nel commercio di tabacco, zucchero, pellicce, merluzzo e dovette accettare l'Atto di Navigazione; nel 1667 anche qui dopo due anni di conflitti navali, questa volta più favorevoli agli olandesi, col trattato di Breda essi dovettero accettare che Nuova Amsterdam, il loro caposaldo del Nord America, restasse in possesso degli inglesi che, occupatala tre anni prima, l'avevano rinominata New York.


Infine nel 1672, annus horribilis per l'Olanda, per Amsterdam e per la più celebre famiglia di cartografi i Blaeu, ci fu la terza fase del conflitto con gli Inglesi, concomitante con l'invasione dei Francesi condotti da quell'invasato di Luigi XIV.
Questa volta gli Olandesi dovettero vedersela per terra e per mare e risolsero la questione in maniera soffertamente tragica, allagando il loro territorio con l'abbattimento di quelle dighe che nei secoli avevano reso terra gli acquitrini e le paludi. Una scelta forse di campo - meglio il mare - che premiò.

Il possente esercito francese fu respinto, mentre nelle acque profonde dopo due anni più di sconfitte che altro gli Inglesi firmarono la pace. Contro Luigi le ostilità proseguirono fino al 1678, concludendosi con una pace tranquillizzante per  gli Olandesi.

Tuttavia pezzo dopo pezzo il dominio sui mari fu scalfito, alcune colonie furono perse quali Formosa o Recife e lo scettro di regina del capitalismo mercantile scivolò nelle mani inglesi.

A livello cartografico, tuttavia, avvenne uno sviluppo diverso.

Mentre Amsterdam si cullava nelle glorie passate, non Londra, come sarebbe stato lecito attendersi, bensì la Francia con la corte parigina divenne il cuore della produzione di atlanti per quantità e qualità.
Parigi nel settecento proseguirà, personalizzandolo ed ammodernandolo, il cammino della cartografia.

 

 

Stampe Antiche

di Davide Biffis

Abbiamo intrapreso l’attività nel 1981 dapprima dedicandoci alle stampe antiche di Maestri, quindi rivolgendoci alla cartografia e vedutistica italiana e alle stampe antiche decorative. Partecipiamo alle più conosciute mostre di antiquariato del nord Italia, affiancate dal 2012 dall’attività di vendita online tramite questo sito.

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